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me lo ripetevano ogni anno a settembre, mentre preparavo lo zaino per rientrare a scuola dopo le lunghissime vacanze estive.
Ho sempre percepito il tono canzonatorio di quest'espressione che ai miei orecchi suonava come "Bellina è finita la pacchia anche per te!" Come se fosse una colpa avere 3 mesi di vacanza ed essere bambini.
"Santa susina" non è solo un tempo, un momento, ma è sopratutto una sensazione.
Mentre mettevo la Smemo nuova nello zaino mi sentivo un pizzicorino allo stomaco, un piccolo disagio: un misto di aspettativa per il nuovo domani, di timore e già nostalgia delle vacanze.
Ce l'ho proprio chiara dentro di me questa sensazione anche se fatico a spiegarla e me la ritrovo di nuovo addosso, come quando avevo sei anni, ogni volta che mi appresto a lasciare qualcosa per affrontare una situazione nuova.
E così stasera, sono qui davanti al pc e con poco sonno a causa di quel fastidioso pizzicorino di cui vi parlavo.
Il motivo?
E' stata una delle prime domeniche di sole dopo un lungo inverno, abbiamo passato un giorno così intenso insieme, seppur nella sua semplicità, che vivo già tutta la nostalgia del dover tornare al lavoro domani e lasciare la mia piccola a vivere la sua giornata lontana da me.
Oggi l'ho vista per la prima volta in azione ai giardini, correva, saltava, interagiva con gli altri bambini e mi ha stupita per come cresce velocemente, per come cambia e quella sensazione di "mi sa che mi sono persa qualcosa, mentre lavoravo" mi si è di nuovo appiccicata addosso.
E così l'ho stretta forte forte, l'ho coccolata, sbaciucchiata...ma il pizzicorino allo stomaco non se ne va. Si parla sempre di tempo di qualità da passare con i figli, ma sono sempre più convinta che buona parte della qualità, la faccia anche la quantità, uffa!
Raccolgo una lacrima, e l'abbraccio ancora.
Buona notte, è Santa Susina, domani si va a scuolina...a già al lavoro, ma la sostanza non cambia!
Come ti capisco! Mi sento proprio così...
RispondiEliminaidem idem idem...
RispondiEliminapurtroppo si deve lavorare non rimpiangere niente e goditi la tua birbina quando puoi, è il destino di tutte noi vivere con il rimpianto di non esserci state abbastanza
RispondiEliminaVorrei poterti dire qualcosa di rincuorante, ma capisco fin troppo bene la sensazione di non volersi perdere qualcosa mentre si è via. Eppure so (razionalmente, ma le emozioni sono un'altra storia) che senza il distacco non c'è il riavvicianemento, e anche le separazioni aiutano a crescere. Non nel senso che "forgiano il carattere", ma nel senso che danno altre possibilità, ci mettono in contatto con la diversità. Anche se in certi momenti non ne abbiamo nessuna voglia.
RispondiElimina@tutte: grazie, queste pacche sulle spalle me le sono prese tutte proprio volentieri! Un abbraccio
RispondiElimina@Ondaluna: in effetti se ci penso, ora è bellissimo tornare a casa!