29 luglio 2009

Crescere senza pannolino



CRESCERE SENZA PANNOLINO: educazione al vasino assistita e precoce
Un'alternativa al pannolino

Per tutte le mamme curiose...visitate questo sito



Non sapevo che si potesse fare una cosa del genere, probabilmente non lo farò, ma mi ha fatto molto pensare.
Qualche settimana fa poi un'amica con una cucciola di un mese, con disinvoltura mi ha fatto vedere come la sua piccola riusciva "a liberarsi" sul lavandino incitata da un "SCHHHHHHHHHH".
E mi ha raccontato di come avesse imparato a far questo da sua nonna che le raccontava di come riuscendo a intercettare qualche bisognino riusciva a risparmiarsi qualche pannetto da lavare..visto che i pannolini all'epoca si lavavano...Sono rimasta davvero sorpresa!
Questo post partecipa al blogstorming

22 luglio 2009

La Cicogna colpisce ancora...

Questo blog neonato ha raggiunto 140 contatti in un mese di vita...(d'estate poi...) grazie !

2009 La cicogna colpisce ancora...

UN BENVENUTO a

Giulio, Marta,Sara, Giulia, Irma, Ettore, Benedetta, Linda, Olga, Damiano, Pietro, Mattia, Giulia, Anastasia, Vittoria, Pietro, Ester, Mia

...e a chi ancora è nella pancia della mamma e anche a chi ancora è nei sogni...

Questa poesia è per voi

Ama la vita così com'è

La vita è un'avventura: vivila

La vita è felicita: meritala
La vita è un mistero: scoprilo
La vita è un'opportunità: ammirala
La vita è beatitudine: assaporala
La vita è un sogno: fanne una realtà
La vita è una sfida: affrontala
La vita è un dovere: compilo
La vita è un gioco: giocalo
La vita è preziosa : abbine cura
La vita è bellezza: ammirala
La vita è promessa : adempila
La vita è tristezza: superala
La vita è un inno: cantalo
La vita è una lotta: difendila

Pensieri di Di Madre Teresa Di Calcutta

05 luglio 2009

Il sorprendente pianeta BABBO




Sono una mamma, ma sono anche una figlia femmina e quindi ho la percezione vissuta del legame speciale che si crea tra una figlia e il suo babbo.

Freud ha fatto di questo legame uno dei capisaldi della sua teoria, ma non importa essere luminari, per capire che il rapporto che si crea con il babbo è qualcosa di davvero unico.

E io oggi da mamma, osservo stupita queste continue interazioni, avvolte restandone fuori e fermandomi a guardare quasi con il timore di interferire, cercando di coglierne le sfumanture e di intuirne l'ingrediente segreto.

Il babbo si muove nei gesti della cura, ormai disinvolto, con sicurezza, i movimenti sono dolci, ma decisi, non fa le vocine, non mordicchia i piedini, la fissa negli occhi, la scuote di coccole, mi verrebbe da dirgli "Fai piano!" ma la guardo in viso e lei...ride...


Diverso il modo di giocare: il babbo è molto "fisico" la tira su, la tira giù, la fa volare, la fa rotolare, mi trattengo dal dirgli "Pianoooo la rompi!!" La guardo in viso e lei...ride...
Giochiamo al cucù: mi perdo in mille mosse con voce dolce tra Cu cù e bu bu settete, ricambiati da grandi sorrisi... Arriva il babbo, si nasconde e salta fuori con un improvviso e fragoroso BUUUU! Vorrei urlare " La spaventi!!!" ma la guardo e lei dopo un attimo di esitazione e sconcerto scoppia in una risata fragorosa...
E' il momento della nanna...la cullo e canto una serie di ninne infinite... non ho più voce... e lei ha gli oggi splalancati e sgambetta... stavolta guarda me... e ride...
Sfinita chiedo soccorso al babbo che la prende, la tiene in braccio con fermezza bloccandogli le gambine, vorrei dirgli "Non così..." ma lei si rilassa e piano piano si addormenta...


Morale della favola: siamo sicuramente molto diversi, "maschio e femmina li creò..." non sarà stato un caso, ma mai come stavolta diversità e sinonimo di ricchezza.
La baby potrà trovare mani dolci e mani sicure, giochi delicati e giochi energici, coccole e risate e forse si rivolgerà alla mamma o al babbo a seconda dei suoi bisogni...


Questo post è frutto di una lunga riflessione perchè non è stato così scontato capire e accettare che non c'è un modo migliore di un altro, ma che c'è semplicemente un modo diverso da un altro...
La mia conclusione è che questa è probabilmente la forza dell'essere insieme, in due, a fare i genitori.


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