30 marzo 2010

Shampoo agli spinaci-mia figlia è un genio


Ha 13 mesi e già un brevetto all'attivo: lo shampoo agli spinaci. Altro che Archimede!

Può sembrare una bimba comune, anche se i suoi due denti di sotto e quel solitario zannone laterale le danno un'apparenza simile ad un ippopotamo sdentato, davvero curiosa.


Il genietto vive in un piccolo comune del verde Mugello, ma il suo talento presto la porterà come minimo negli States.

Sperimenta ogni giorno senza sosta. Il finger food è davvero la sua passione.

L'ultimo suo ambito di ricerca è la sperimentazione di uno shampoo che doni l'effetto dei riccioli naturali ai capelli lisci.

L'attività sperimentale ha previsto test con vari materiali:
il primo tentativo è stato col latte, ma i risultato non sono stati produttivi.

Ha provato poi con il brodo di pollo, ma nella sua manovra di shampoo non sembrava molto soddisfatta.

Allora ha inzuppato le mani nella pastina al pomodoro e massaggiando ben bene il cuoio capelluto, con movimenti rotatori, circolari, di frizione, vista l'aria soddisfatta, qualche risultato deve averlo ottenuto.

La sera successiva, sul suo capino fresco di bagnetto è finito passato di verdure con spinaci.
La texture morbida e spumosa deve essere stata un momento di puro godimento.

Il piccolo genio ha intuito di aver scoperto qualcosa di innovativo e ha ripetuto più volte l'operazione con cura. Un vero e proprio shampoo.

Forse è stata a lezione dalla zia parrucchiera!
Ed eccoli là, sotto l'impasto verdastro,
sotto gli occhi spalancati della mamma,
sotto lo sguardo divertito del babbo ( che pensava "tanto dopo la lava la mamma")

sono d'un tratto comparse delle piccole onde e poi definiti RICCIOLETTI.

Che invenzione, altro che parrucchiere, permanente ed acido, per avere i riccioli basta un bell'impacco con gli spinaci ed è anche ecologico.

Mia figlia è un genio!

Per favore non spargete la voce che il brevetto non l'abbiamo ancora depositato!

Delirio di una mamma al quinto bagnetto in 3 giorni.

27 marzo 2010

NINNA NANNA DI BIRBY


Sono appena tornata dalla cameretta della Birby, finalmente dorme.

Canticchio ancora la nostra ninna nanna.
Sì questa ninna nanna la sento proprio NOSTRA.

Ricordo con affetto la ninna nanna che mi cantava la mia mamma e ancora mi emoziona sentire quando la intona addormentando la sua nipotina, mi si scatena dentro qualcosa di magico e irrazionale.

Per la mia piccina ho cercato e imparato una ninna nuova, che mi rispecchia e che mi piace proprio, così che anche lei abbia un ricordo da grande di questa melodia associata alla mia figura.

Ho cercato un testo che avesse parole comprensibili ( la ninna della mia mamma ad esempio diceva "Fate la nanna coscine di pollo, la vostra mamma vi ha fatto un gonnello..." What?????) e dove non ci fossero figure paurose tipo la famosissima "ninna nanna ninna oh, questa bimba a chi la do..." in cui compaiono in serie l'uomo nero, la befana &Co che forse tutto fanno tranne che conciliare sonni tranquilli.

Canto da quando Birby era ancora nel pancione e adesso mi accorgo che quando sente questa melodia si rilassa e spesso si mette in posizione da nanna.

Certe sere basta solo un accenno, altre volte si ripete decine di volte, inizio cantandola poi tolgo le parole e accenno solo alla melodia cercando di ridurre progressivamente il volume, spesso se arrivo in questa fase la melodia è intercalata da sbadigli sonori, di grande effetto, direi.

Ve la regalo, AMICHE, perchè sia di buon auspicio per tante notti di sonni sereni,
se vi va postatemi le vostre ninne per lo meno rinnoviamo un po' il repertorio, anche perchè almeno la mia è una versione abbreviata e solo liberamente tratta dall'originale.


NINNA NANNA DI BIRBY

Quando è l'ora di fare la nanna

sai che fanno i bravi bambini

lasciano i giochi e corron da mamma

che li accompagna a lavarsi i dentini


poi si mettono il pigiamino

a mamma e babbo gli danno un bacino

e una preghiera a Gesù bambino

e una preghiera a Gesù bambino.

25 marzo 2010

Subito pancia piatta dopo il parto

Pancia piatta dopo il parto, missione impossibile?
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Se si guarda all'affollato mondo delle mamme VIP tornare a avere un vitino da vespa in brevissimo tempo sembra davvero fattibile.
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Pensate alla bellissima modella Heidy Klum che a meno di un mese dal parto sfoggiava di nuovo il suo ventre piatto in passerella.
O agli esempi di casa nostra, dalla Marcuzzi alla Blasy che dopo 2 parti ha di nuovo il suo fisichino da Barbie.
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Ma come cavolo fanno?
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Si vocifera che appena dopo il parto siano state seguite in maniera serrata da personal trainer con sedute ginniche intense e si siano letteralmente scordate cosa vuol dire mangiare.
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Allora immagino la mia vita da neo-mamma se fossi stata solo un po' VIP.
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La piccola sta per nascere, parto naturale?
Ma no di certo, faccio il cesareo in una clinica privata.
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E ora allatto.
Allatto? Ma scherzerai, non vorrai mica che mi sciupi il seno nuovo?
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Che fame, ho bisogno di energia, quasi quasi dopo questa rosetta al prosciutto crudo, mi mangio un panettone e poi un vasetto di pesche sciroppate.
Stamani succo di limone e centrifugato di finocchio, anzi voglio straviziare, mi mangio anche mezzo pavesino, direi se fossi VIP.
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E poi di nuovo a casa finalmente, ma che fatica le prime notti insonni.
Che fatica? Veramente dormo dalle 22 alle 10 della mattina, della piccola si occupa la tata peruviana che si sveglia per dare il latte alla bimba nella notte.
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Ora forse comincio a capire.
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Quando arriva il persona trainer, al mattino, se fossi Vip mi troverebbe fresca come una rosa, intenta a soffiarmi le unghie appena laccate, pronta a dedicarmi al mio recupero fisico.
Quando arriva il personal trainer, al mattino, visto che sono una mamma normale, deve almeno suonare 3 volte il campanello e mi trova scaruffata, in pigiama, con una fetta di panettone in bocca e con le occhiaie. Tra un addominale e l'altro rischia anche di sentirmi russare.
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Ora capisco e sorrido.
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Cari giornalisti non ci fate credere che lo stile di vita delle mamme Vip sia uguale al nostro, e che siano mamme super che oltre ad allattare, lavorare, mangiare, vegliare i loro cuccioli, hanno anche la volontà di rimettersi in forma.
Forse non è proprio così.
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Ricordando la mia pancia nei mesi seguenti al parto, che sembrava proprio gelatina, provo tenerezza.
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A tredici mesi da quell'evento, con la sola ginnastica della vita, tra corse, cambi di pannolini, lavoro e guai, oggi la mia pancia non è proprio come quella delle Vip, ma diciamo per lo meno ha la consistenza di una panna cotta.
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E con la primavera possiamo lavorarci con lunghe passeggiate, insieme ai nostri cuccioli.
C'è speranza amiche, che dite?
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23 marzo 2010

Grazia doppia


Scuola d'infanzia ore 10.00
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Sono stata chiamata per fare un'osservazione su una dinamica complessa tra bambini in classe.
Il contatto con i piccoletti è una delle parti del mio lavoro che amo maggiormente.
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Al diavolo la mia laurea in psicologia, Jung, Freud & Co stamani mi sento proprio ispirata Tata Lucia di SoS Tata.
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Così entro in classe sorridente con in mente la sigla del programma con tanto di urletto finale, avete presente?
Dopo poche presentazioni mi siedo in un angolo e in brevissimo tempo i piccoli tornano alle loro occupazioni e io sembro davvero diventata ai loro occhi trasparente.
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D'un tratto mi sento tirare la maglia e una vocina di dice " Scusa, ma tu, davvelo, chi sei?"
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"Sono una maestra che viene a vedere come giocate perchè?" rispondo sorridente.
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"Lo sai che io so plegale folte?" dice la vocina.
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"E che vuol dire che sai pregare forte?" rispondo.
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"Volevo tanto un fratellino e la mamma mi ha detto di plegare Gesù bambino. E io ho plegato, ho plegato, ho plegato tanto, ma tanto folte che Gesù bambino mi ha ascoltata sai?"
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"Ah bene, allora ti arriverà presto un fratellino?" incalzo io.
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"Ho plegato folte folte, ma così folte che Gesù bambino nella pancia della mamma di flatellini ce ne ha messi DUE!!!"
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Che dire...GRAZIA DOPPIA.
AVVISO a tutti i bambini in cerca di fratellini:
chiedete, se volete pregate, ma prima di farlo folte folte, consultate la mamma please.

18 marzo 2010

La roulette della natura

Da ragazzina fantasticavo sull'aspetto che avrebbe avuto mio figlio.
Sì, ero convinta, non so per quale ragione, che fossi destinata ad un figlio maschio.
E poi sei arrivata tu, piccola, vispa, e soprattutto FEMMINA.

Quando mi sono innamorata di karateka tanto abbiamo sognato il tuo possibile volto, cercando di mescolare con la fantasia i nostri tratti genetici.
Immaginavamo che saresti stata castana, con la bocca e il nasino piccoli come la mamma, e con gli occhi grandi verde chiaro come quelli del babbo.
Poi sei arrivata tu, con il naso a pallina, con la tua bocca che quando si apre in un sorriso ti arriva fino alle orecchie e con quegli occhietti piccoli e furbi.

Quando ti sognavo mentre ti aspettavo, non sono mai riuscita immaginare e vedere il tuo volto, solo la tua zia una mattina si svegliò dicendoci che ti aveva vista. Ed eri così carina con quei capelli castani.

Poi sei arrivata davvero e il mio stupore nel vederti è stato enorme. Tra tutte le combinazioni che nella roulette della genetica potevano saltare fuori, mi sembrava da avere di fronte ai miei occhi la combinazione più azzeccata.

50% di mamma e 50% di babbo mescolati in maniera armoniosa e incredibile.

Penso che sia la sensazione che accomuna lo sguardo di ogni mamma nei confronti del proprio piccolo. In fondo penso che ti avrei amata qualunque combinazione fosse uscita.

Sei un miscuglio che più miscuglio non si può, sei una combinazione speciale che non avrei mai potuto immaginare, neppure se avessi potuto scegliere le tue caratteristiche su un catalogo, neppure se avessi potuto creare il tuo volto disegnandolo, neppure se avessi potuto plasmare i tuoi tratti a mio piacimento il risultato sarebbe stato così speciale.

Saranno gli occhi di mamma, può darsi, ma questa riflessione nasce dalla possibilità sentita in tv in questi giorni di scegliere i connotati fisici del proprio figlio (baby profiling), da catalogo, per chi deve ricorrere alla fecondazione artificiale.
Tutti i bambini sono speciali sopratutto agli occhi di una mamma, biologica, ma anche del cuore, qualunque sia il loro miscuglio genetico.
Può avere davvero senso programmarli a tavolino?

16 marzo 2010

Fatta di sonno

"Ma che sei fatta di sonno?" ripeteva la mia mamma, quando diciottenne mi veniva a svegliare alle 12,30 la domenica mattina.

"Ma che sei fatta di sonno?" diceva mio marito, quando col pancione mi trovava ancora a letto alle 11.

"Ma che sei fatta di sonno?" sembrano chiedermi gli occhietti furbi della Birby, quando alle 7, di domenica, mi sveglia con i suoi strilli per venire un po' nel lettone.

Come avrete capito mi piace dormire, anzi diciamo che dormire è, anzi era, tra le mie attività preferite.

Qualcuno può considerarlo una perdita di tempo, ma io ho sempre trovato una gran soddisfazione nel poltrire sotto al piumone, soprattutto in inverno al calduccio.

Sotto le coperte sogno e penso.

Diventare mamma in questo senso per me è stato un vero chok.
Del primo mese con la mia piccina, a distanza di tempo, ricordo soprattutto il pensiero fisso "Sonno, dormire, dormire". Appena la vedevo appisolata nella culla, che fosse notte o giorno, scappavo rapida sotto le coperte e cadevo in un sonno profondissimo, tipo coma.
Di quel periodo ricordo bene il fastidioso risveglio della poppata delle 5 che veniva dopo quello della poppata delle 2. Quando sentivo piangere la piccina pensavo "No, di già!" e la tentazione di far finta di niente e rigirarmi, qualche volta mi è venuta ( che razza di mamma!).

Poi per fortuna sono arrivate di nuovo le notti di sonno pieno, anche se quando non suona la sveglia per andare al lavoro alle 6, la Birby-sveglia sembra puntata sempre alle 7 che sia domenica, Natale o Pasqua.

La combinazione fatale che si è ripetuta anche nelle ultime tre notti è stata: mimma con raffreddore+insonnia+sveglia puntata alle 6+docenza da tenere la mattina successiva, un mix da urlo, soprattutto per me che se non riposo non carburo.

I miei pensieri in queste notti insonni sono andati a tutte quelle mamme sveglie a cullare i loro piccoli, che magari riescono ad addormentare il piccolo di casa proprio quando si sveglia il grande, che riposano solo poche ore, lavorano, ma non si lamentano mai. Siete delle vere eroine!

E adesso indovinate cosa sto pensando?

Sonno, sonno, sonno.

La mia massima aspirazione, in questo momento, sarebbe andare in vacanza due giorni da sola, in un albergo, lontana da tutti, e dormire...almeno 24 ore di fila.

Forse hanno proprio ragione " Sono fatta di sonno".

11 marzo 2010

Culetto fuxia e denti

Sono due giorni che la piccola Birby se ne va a spasso per casa con un bel culetto arrossato, che ravviva quest'atmosfera grigio invernale e che ben si intona alla parete della nuova cameretta, FUXIA per l'esattezza.
L'area dell'arrossamento è più estesa del solito e il colore più marcato.

In sequenza ho provato tutti i rimedi a me conosciuti:

Olio lavato

Uso esclusivo di pannolini lavabili

Spannolinamento ( ma è davvero troppo freddo)

Uso abbondante di crema all'Ossido di Zinco...ma abbondante davvero.

Risultato: culetto stabilmente FUXIA

Appena ho notatao l'arrossamento ho guardato in bocca alla piccina.
Ma cosa c'entra guardarle in bocca direbbe qualunque non-mamma lettore?
In effetti è un po' come se andando dal dottore per il mal d'orecchio ti visitasse i piedi.
Non chiedetemi quale sia la connessione tra i due eventi, perchè per me resta un mistero, ma il mio istinto di mamma e la saggezza popolare mi hanno portato subito a ispezionare la bocca cercando segni di qualche nuovo dente.
Nessuna traccia.

E' ancora abbastanza sdentata per aver già compiuto un anno. Solo le solite due zannette inferiori. Per il resto gengive rosa.

Stamani ho ripetuto l'ispezione delle gengive, guardando meglio... cercavo segni degli incisivi superiori, che di solito arrivano dopo gli incisivi inferiori.

Di solito.
Perchè con sorpresa ho scovato un dentino nuovo che faceva capolino, ma inaspettamente è un dente dell'arcata superiore, laterale.
Ma?
Non vedo l'ora che salti fuori, in tutto il suo splendore, per vedere il sorriso simil-vecchina che questo nuovo arrivato porterà alla Birby.

A meno che in pochi giorni non si trovi la bocca piena di denti, cosa plausibile visto il sederino ancora rovente...

05 marzo 2010

PANNOLINI LAVABILI due mesi dopo...

Il 7 gennaio sono arrivati i miei primi 2 pannolini lavabili, ho condiviso con voi in questo post le mie prime impressioni, riflessioni e dubbi.
Ed eccomi qui, a due mesi dal primo lavaggio a fare il punto.

Mi sono convertita con entusiasmo ai lavabili, superate le perplessità iniziali, mantenendo però un utilizzo misto con gli usa e getta. Il mio è un utilizzo part-time verticale dei lavabili.

Mi spiego:

lavoro fuori i primi tre giorni della settimana, tornando tardi. La Birby in quei giorni è con i suoi nonni, e in questo periodo la mia situazione familiare è ancora più complessa.

Ho deciso così di lasciare fuori i nonni, per il momento, dalla gestione dei lavabili, e di occuparmene io. Così dalla mattina del giovedì alla sera della domenica, la mia Birby è con il pannolino lavabile. Dal lunedì al mercoledì è Pamperizzata.
PART-TIME VERTICALE in piena regola quindi!


Ed ecco le mie riflessioni:

LA SCELTA: dopo aver peregrinato su internet alla ricerca di info e recensioni, aver scoperto che esistono tanti modelli per tante esigenze, alla fine ho scelto i pannolini taglia unica pocket EASY PU della Green Baby. Sono coloratissimi, morbidi e assorbenti, taglia unica e di facile gestione. Ha distanza di due mesi posso dire che sono proprio contenta dell'acquisto.

LA SOSTA: i pannoli sporchi sostano in bagno, in un secchio chiuso con acqua e bicarbonato. Al momento del lavaggio verso tutto il lavatrice, vi confesso, tappandomi il naso.

LAVAGGIO: Prima di toccare i pannolini con mano, le mie perplessità erano legate alla loro gestione in termini di lavaggi, tempi di asciugatura... Posso dirvi che il lavoro supplementare è davvero minimo. I pannoli della Birby vanno nella lavatrice dei capi chiari (mutande, body, asciugamani) a 60 gradi, accompagnati da un tappo di detersivo biologico oppure da 2 cucchiai di bicarbonato e un po' di aceto bianco come ammorbidente. 2 lavatrici di chiari la settimana (il Sabato e il Martedì nella mia gestione) =Zero lavaggi supplementari. Basta un po' di organizzazione. Per l'asciugatura, le mutandine colorate vanno sullo stendino e asciugano velocissime (circa 2 ore) gli inserti sul termosifone.

QUESTIONE CACCA: La gestione della cacca e una mamma schizzinosa, non vanno molto d'accordo. Anche questo aspetto mi aveva piuttosto frenato all'inizio. Chissà cosa immaginavo.
E invece ho trovato pure un vantaggio con l'utilizzo dei lavabili. La Birby fa la cacca, e ormai da segnali chiari quando è impegnata in questa attività. Subito dopo la cambio. I residui vanno nel Wc e il pannolo viene sciacquato sotto l'acqua corrente. Sarà che è passato lo svezzamento, le cacche sono cadenzate e giornaliere, e pure parecchio puzzolenti, ma l'idea di non averle in giacenza in casa e di salutarle con lo sciacquone, mi fa molto, ma molto piacere.

FREQUENZA DEI CAMBI: questo forse è l'unico punto debole dei lavabili. I miei almeno tengono al massimo 3-4 ore. Ottimo come ritmo per il giorno, ma mi crea qualche perplessità per la notte. Visto che, grazie a Dio, la Birby dorme la notte intera e non sia mai che si svegliasse perchè bagnata, non rischio neppure e la notte la Pamperizzo.

IL PREGIUDIZIO: La mia mamma alla vista del primo lavabile ha detto "O poveri noi...ne ho lavati pochi di sorrisi". Si riferiva ai pannolini che lavava quando eravamo piccole noi (nota bene due figlie in due anni) che per lei erano, soprattutto d'inverno, un incubo. Poi li ha conosciuti e adesso, superato il pregiudizio mi dice "Sai quest'estate potremmo usare solo la mutandina senza inserto per provare a spannolinare la Birby! Certo che sono davvero belli e morbidi". Conoscere prima di tutto.


BILANCIO: in due mesi, prima con due soli pannolini lavabili, da un mese con 7 pannolini e con il mio utilizzo soft e poco condizionante ho risparmiati circa 50 usa e getta. Può sembrare poco, se ve li mettete davanti 50 usa e getta sono una bella montagnetta anche per la mia coscienza ecologica assopita. Zero lavatrici in più, zero culetto rosso, zero puzzo di cacca in casa.


Ottima scelta direi, nessun ripensamento.

Per chi avesse voglia di cimentarsi vi consigli il sito PANNOLINI LAVABILI dove trovate informazioni e consigli sulla scelta, l'acquisto, la gestione e tante mamme convertite, anche più informate ed esperte di me, che counque sono a vostra disposizione.
Ottimo anche il sito Non solo ciripà, fateci un salto, ne vale davvero la pena!

01 marzo 2010

TORTA DI PANNOLINI & TUTORIAL -Diaper cake tutorial

Una bimba da festeggiare e 7 amiche alla soglia dei 30 anni,in arte "le Sorelle Drink".
E il nome dice tutto!
In una grigia domenica invernale di pioggia è nata l'idea di regalare alla piccola Titti una bella scorta di utilissimi pannolini, confezionati però in maniera carina ed originale.
E così tra risate, qualche biscottino, una foto e vari tentativi, ecco qua il risultato:
Sono orgogliosa di presentarvi la prima torta di pannolini made in Sorelle Drink:



Ho pensato di descrivere la realizzazione dell'opera con un dettagliato tutorial fotografico, chissà che a qualcuno possa essere utile, anche perchè è veramente molto semplice da realizzare , ma di grande effetto scenografico.
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Cominciamo con gli ingredienti necessari:
-Circa 70 pannolini ( potete prenderli tutti della stessa misura o optare per due taglie diverse, realizzando i piani inferiori della torta con i pannolini più grandi e i piani superiori con quelli di taglia più piccola)

-Elastici di varia dimensione

-Una base per torta o un disco di cartone

- 2 biberon (sostituibili anche con due cilindri di cartone)

-nastri, nastrini, fiori, fiocchetti e tutto quello che la vostra creatività vi suggerisce per la decorazione.
Noi abbiamo usato del nastro rosa, del tulle bianco, dei petali di stoffa di due colori e della carta colorata per realizzare le rose di carta.


Abbiamo preparato le decorazioni prima di cominciare... ed ecco un'abile Sorella Drink specializzata nel trasformare in fiori semplici tovaglioli di carta colorata.




Ed ecco le altre sorelle creative intente a riempire una balza di tulle con petali di stoffa.
La balza è stata poi increspata e inserita a decorare la base della torta incastrata sotto il primo strato di pannolini.



E adesso vi racconto come nasce la torta vera e propria:
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Il primo passo è arrotolarte tutti i pannolini. Iniziare ad arrotolare ogni pannolino a partire dal lato superiore, chiudendo dentro il disegno come nella foto sotto.




Chiudere i pannolini arrotolati ben stretti fermandoli con un paio di giri di elastico.



Posizionare su un piano la base da torta. Porre al centro della base un biberon con un elastico intorno e infilarvi un giro di pannolini fino circondarlo, ad ogni giro fermare i pannolini con un elastico. Controllare che siano ben stretti.



Terminato il piano inferiore, quando la circonferenza vi soddisfa, potete iniziare a comporre il piano superiore utilizzando come centro e fermo la parte superiore dello stesso biberon. Posizionate un elastico intorno al biberon e infilatevi i pannolini fino a formare una circonferenza di dimensioni inferiori rispetto alla precedente,



Terminato questo strato, incastratevi al centro l'altro biberon e su questo fermate l'ultimo piano della torta, che logicamente avrà la circonferenza di misura inferiore.

Il gioco è fatto, spero di esser stata chiara. Nella pratica è davvero facilissimo, vi assicuro!
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E adesso liberate la vostra creatività perchè saranno le decorazioni a rendere ancora più speciale la vostra creazione.
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Altri spunti su come decorare le torte li potete trovare qui
A questo indirizzo trovate il Video Tutorial a cui ci siamo ispirate noi.



Dedicato
Alla nostra piccola Titti con tanto affetto,
augurandoti una vita piena di gioia e serenità.
Le Sorelle Drink

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