26 febbraio 2010

Un pensiero


E' la prima volta che ricevo un premio virtuale...ora sì che mi sento davvero parte del mondo delle mamme blogger, grazie mille a Yummymummy per aver pensato a me!!!


ma ci sono delle regolette per averlo e tenerselo stretto :

1° postare il premio

2° passare il premio a 12 amiche

3° mettere i loro link

4° avvisarle del premio ricevuto

5°dire chi ti ha regalato il premio

Ho faticato a scegliere 12 amiche, non mi ero resa conto di avere tante persone a cui tengo che ho conosciuto tramite blog!!

Ecco le 12 prescelte a cui ho voluto passare il premio:














The Winner is...

AMICHE, rullo di tamburi...

il vincitore del Calzino Spaiato & Birthday Candy ha già un nome, una nuova sede del Club dei calzini single aprirà presso la casa di....

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YUMMYMUMMY!!!!

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Grazie mille a tutte per aver partecipato!

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Alla vincitrice chiedo mi inviarmi una e-mail (mammolinemugello@libero.it) con l'indirizzo per spedirle l'ambito premio...con i tempi delle poste italiane naturalmente!

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Di seguito la lista "uscita" utilizzando Random per l'estrazione.

List Randomizer (RANDOM.ORG)

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There were 26 items in your list. Here they are in random order:
Yummymummy
Aniceandcinnamon
Sissi
Betsabè
akari
AlessandraLace
Pollon72
Millymill2001
Manuela
Maggie
cLa
Goska
Sara
Supermamma
Nina
Anto
La mela in tasca
Maria
Miks
Rosa
fradifri
nonnaAnna
Stralunata
Paola
Ork�idea Atelier
Fata Azzurra

.Un abbraccio

25 febbraio 2010

UN ANNO


Sei arrivata travolgendomi,
soffio di vita in una notte serena.
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Chi la scorderà quella notte.
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Quelle manine magre, quei piedoni lunghi, quel visino dolce.
Il senso della vita racchiuso in un attimo
e il nostro stupore di fronte alla vita.
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Un anno dopo quella notte
guardo il mondo attraverso i tuoi occhi meravigliati e sorrido.
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Le giornate hanno il sapore dei tuoi ritmi,
della tua presenza gioiosa e dei distacchi faticosi.
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Sei il primo e l'ultimo pensiero,
sei il sole anche nelle giornate d'inverno,
sei la voglia di guardare il futuro con fiducia
di fare progetti, di assaporare il presente
e di sognare la strada da percorrere insieme.
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Sei nel senso più profondo delle cose,
sei una parte di Noi,
sei una parte di ME.
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Un anno dopo quella notte,
ringrazio per averti vicino,
TE piccina mia,
che mi fai venire in ogni momento la voglia di essere MIGLIORE.
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Ti auguro il meglio e tanta serenità.
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Con il cuore
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La tua Mamma.

20 febbraio 2010

FINGER FOOD-Con le mani in pappa

FINGER FOOD è la nuova moda della piccola e vispa Birby, attenta alle ultime tendenze, alle soglie del suo primo anno, forse annoiata dalla solita pappa.
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FINGER FOOD fa molto chic.
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Ok, e diciamo da un tono diverso ad un post che altrimenti sarebbe stato intitolato semplicemente "Mangiare con le mani".
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Certa dell'importanza dell'esplorazione dei cibi con le mani e della manipolazione delle diverse consistenze, lascio libera Birby incoraggiandola in questa attività.
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E supervisiono serafica a qualunque cosa accada durante l'esperienza.
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MONTESSORI Docet.
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Quello che non docet sono gli effetti collaterali di tale pratica, che in un futuro porterà sicuramente ad una maggiore autonomia della piccola, e speriamo incoraggerà un rapporto sereno con il cibo, ma ad oggi comporta un bel po' di caos in cucina e una postazione pappa simile ad un campo dopo battaglia.
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Di seguito un piccolo elenco di riflessione condite di effetti collaterali.
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  • Bisognerebbe mettere al piccolo non un bavaglio, nè un bavaglione, ma un grembiule perchè i suoi vestiti si sporcheranno inevitabilmente (deve mangiare da solo ricordate, sporcarsi fa parte del gioco) quindi calcolate almeno un cambio a pasto...
  • Il piattino su cui ponete il cibo sminuzzato potrebbe finire a terra, con un rapido colpo di mano il piccolo mago potrebbe far volare il contenuto ovunque. A questo problema una soluzione l'ho trovata, perchè quegli astuti svedesi dell'IKEA hanno inventato una ciotola con sotto una ventosa da "attaccare" al piano del seggiolone. Un'altra soluzione è di porre il cibo direttamente sul piano del seggiolotto...così al massimo a terra finirà quello ( equi sono davvero troppo astuta).
  • Non meravigliatevi perchè potreste trovare cibo ovunque...cambiando il pannolotto del pupo, dentro il suo body, sui cuscini delle sedie, o sul vostro ciuffo. Consiglio quindi un rapido passaggio davanti allo specchio prima di uscire ( cosa non così ovvia per molte mamme).
  • Non bisogna aver fretta. Un rapporto positivo con il cibo prevede anche un momento, e quindi un tempo, per osservarlo, esplorarlo con le mani, avvicinarlo alla bocca, assaggiarlo, magari sputarlo e poi riassaggiarlo, e questo comporta TEMPO (aspetto non così scontato)
  • Potrebbe essere arrivato il momento per adottare un cucciolo. Un cane, ma andrebbe bene anche una capretta o una gallina, per ripulire sotto il seggiolone dopo l'esperimento pappa finger food.
  • Lavate con cura le mani del piccolo prima di metterlo sul seggiollone e dopo, perchè con le sue manine appiccicose e il suo bisogno di lasciare traccia rischia di impiastriccire voi e qualunque cosa sia alla sua portata.
Ma quanta pazienza ci vuole ragazze!
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VOI COME AVETE FATTO?
ASPETTO CONSIGLI.

18 febbraio 2010

Calzino Spaiato & Birthday CANDY

Giovedì 25 febbraio la mia Birbina spengerà la sua prima candelina.

Per festeggiare anche con voi questo giorno così speciale ho pensato ad un BLOG CANDY con in palio, udite, udite (rullo di tamburi):
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L'originale, unico, inimitabile e ambitissimo sacchetto-sede del Club del CALZINO SPAIATO!!!
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Dettagli sul premio e sul suo uso potete trovarli qui.
Comunque si tratta di un simpatico sacchetto in tela gialla limone con stampa dell'insegna del Club dei calzini single.
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Poche e semplici le regole per partecipare al Blog Candy:

*Lasciate un vostro commento (e uno solo grazie!) a questo POST entro le ore 24 del 25 febbraio
*Se avete un blog segnalate la mia iniziativa o linkate questo post
*Per chi invece è iscritto a Facebook, condividere il link sulla propria bacheca.

Il 26 febbraio incrociate le dita perchè avverà l'estrazione del fortunato vincitore attraverso Random.org.

E così il CLUB del CALZINO SPAIATO avrà un iscritto in più!

IN MUGELLO: centro bambini e genitori e massaggio infantile per i più piccini

DUE INIZIATIVE DEDICATE AI MUGELLANI PIU' PICCOLI
aspettando la primavera!
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Corso di MASSAGGIO INFANTILE dal 4 marzo presso la Palestra Gymnasium di Borgo San Lorenzo con Valentina Maltagliati, insegnante AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile)
Per informazioni e iscrizioni telefonare allo 3314660141 o inviare una e-mail a info@dopoilparto.it

CENTRO BAMBINI E GENITORI "INSIEME": Uno spazio di gioco e attività dedicato a tutti i bambini tra zero e tre anni accompagnati da una figura di riferimento (genitori, nonni, tata..)

Il primo modulo inizia giovedì 18 febbraio dalle 16,30 alle 18,00 al Centro Infanzia "Asilo dei nonni" via senni ( dietro Villaggio San Francesco).

Per informazioni tel 055-8453897

16 febbraio 2010

IL PARTO e i racconti del TERRORE


Lo scorso anno, in questi giorni ero una grossa pancia vagante, che si aggirava speranzosa in una piccola casetta nuova, ricamando un corredino colorato, un po' intimorita da quello che la avrebbe a breve, inevitabilmente, aspettata: IL PARTO.

Sebbene piuttosto istruita e informata sul tema, sebbene avessi nutrito la mia capacità di concentrazione e rilassamento con corsi di yoga e sedute di "posizione cinesina" ripetute a volontà, e sebbene aspettassi il giorno del corso pre-parto con la stessa bramosia con cui un'adolescente aspetta il sabato sera, avevo la sensazione che, comunque, non sarei arrivata preparata all'evento e che quello che mi aspettava sarebbe stato inimmaginabile.

A fare crescere in me quest'idea erano anche i continui racconti di parto che mi sentivo continuamente fare da chiunque incontrassi: nonne, conoscenti, zie, amiche, giornalaia, colleghe.
Non solo nelle sedi deputate (come il corso appunto, dove le non primipare accennavano la loro esperienza passata senza però svelare troppo), ma ovunque.

Ora mi chiedo: cosa spinge una donna che ha partorito magari 70 anni fa a raccontare la propria esperienza, corredata da tutti i dettagli più scabrosi, a una donna, come lei, che sta per partorire, e questa condizione, diciamo è piuttosto visibile.

Qual'è lo scopo? TERRORIZZARE???

Eppure non c'è storia, mi sono sorbita racconti di tutti i generi: ginecologi che saltano sulla pancia della partoriente per far scendere il bimbo, madri in travaglio che mordono le infermiere, ostetriche maltrattanti, figli che nascono dai piedi, strappi vari, ricuciture e ricami vari ( ma con che punto scusi!) e postumi.
A questi racconti io deglutivo, e annuivo in silenzio, poi spesso ripensando e fantasticandoci la sera piangevo.

Quello che mi colpiva era che dopo tutti quei dettagli, forse vedendo la mia faccia che lentamente sbiancava, tutti terminavano con questa frase: "Ma dai, siamo così tanti nel mondo e in fondo siamo tutti nati da lì".
Non so a voi ma a me questa frase non mi ha mai consolato un gran chè.

Ora dopo un anno dal MIO PARTO, mamma anche io, una spiegazione a questo fenomeno e a questa irresistibile necessità di raccontare me la sono data.
Il parto è davvero un'esperienza INIMMAGINABILE per le sensazioni estreme, per la forza e l'istinto che scatena, per la parte primordiale che risveglia, per lo stupore e la consapevolezza che porta. Forse è così sconvolgente che le mamme hanno bisogno di uno spazio per rielaborarlo, anche attraverso le parole.
Per riprendere la vita reale e andare avanti nella nuova veste c'è bisogno di collocare quest'evento in una scatolina nel cervello con un'etichetta precisa che è diversa per ognuno di noi. Questo è il punto chiave: per ognuno di noi è DIVERSA.

Forse per questo è importante e necessario parlare e raccontare, anche in tempi diversi, di questa esperienza, perchè ogni volta che si ripete il racconto, un po' si rivive l'esperienza e la si ri-inscatola con uno sguardo diverso.
Forse è per questo che vedere una panciona scatena questa valanga di racconti.

E allora che fare???

Parlarne, ma guardare e scegliere con cura il destinatario del racconto.

D'elezione l'ostetrica di fiducia, le amiche che hanno già partorito, il compagno, la nostra mamma. Da evitare, PLEASE; le pancione e chi ancora il parto lo ha solo nei sogni.

IL SOLE ESISTE PER TUTTI

Quando si ha a che fare con una malattia rara può accadere che:
  • al pronto soccorso la dottoressa scarichi info da internet sulla malattia mai sentita (incoraggiante, vero!)
  • un infermiere saputello dica "Signora, ma siamo sicuri che non sia scarlattina?"
  • ti ripetano gli esami più volte convinti che i valori assurdi siano dovuti ad un guasto del macchinario.
  • contattato d'urgenza l'esperto, dopo, tutti i dottori si mettano in fila per ammirare il fenomeno raro
  • a 18 anni dall'ultima ricaduta la ricerca ha fatto zero passi (malattie rare=pochi soldi=poca ricerca) e la cura che ti propongono è la stessa di 50 anni fa.
  • per una volta il paziente ne sa più del dottore
  • il paziente conosce il decorso meglio del medico e spera che il film del passato possa ripetersi di nuovo e che dopo la lunga fatica si arrivi il lieto fine che ti ha permesso di lavorare di nuovo, di diventare mamma e poi nonna...

Il paradosso, e anche in questa situazione un pizzico di ironia, perchè oggi per la mia mamma finalmente una piccola, ma buona notizia e lei con coraggio che mi ricorda che

IL SOLE ESISTE PER TUTTI

14 febbraio 2010

UNA SFIDA

Forse sarò per un po' meno presente.
Un' importante e improvvisa sfida della vita attende la mia famiglia
e chi la vita, con coraggio, me l'ha donata.
La vita reale mi chiama.
A PRESTO (spero) con buone notizie!
un abbraccio a tutti

11 febbraio 2010

10 IDEE CREATIVE PER RICICLARE CALZINI e molto altro

CASTING:"Cercasi calzini single, vedovi, scampati al mostro mangiacalze e ai risucchi delle lavatrici per sperimentare trasformazioni tra abili e creative mani.
Offresi la certezza di una nuova, utile e appagante vita."



Ok questi calzini spaiati stanno ispirando un vero e proprio delirio che è iniziato quì. Ma a quanto pare non sono l'unica che ha trovato ispirazione in questo tema:

Panzallaria ha costruito un vero e proprio spettacolo tealtrale su questo tema dal titolo "La rivincita del calzino spaiato"

Pazzesco! Navigando ho trovato che Vinicio Capossela ha dedicato una canzone a questo fenomeno dall'evocativo titolo "Il paradiso dei calzini" !

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Ci sono poi diversi gruppi su Facebook: da quello dei fans dei calzini spaiati, rigida organizzazione religiosa, a quello del mostro dei calzini, dove donne sfortunate raccontano le loro vicende domestiche e i loro inquietanti incontri ravvicinati con questo famigerato divoratore di calzini.

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E su quest'onda che ho pensato di cercare qualche spunto per qualche idea per riciclare gli sfortunati calzini SCOMPAGNATI (detto proprio alla toscanaccia).

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La prima idea è quella creare una marionetta come ho fatto io, e quei copioni della pubblicità della Dobloo, partorendo Gilda.

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Un'altra idea carina è quella di far diventare i calzini spaiati più carini e colorati un simpatico pupazzetto, una scimmietta ad esempio. Si chiamano SOCK MONKEY e ne potete vedere di bellissime e già confezionate per tutti i gusti qui. Con un po' di pazienza e seguento questo tutorial potete anche provare a realizzarla con le vostre mani.

Se invece vi piacerebbe realizzare una giraffa basta un triste calzino grigio, e le istruzioni di questo semplice tutorial e sarà facilissimo.

E se i calzini sono neri? Potete provare a realizzare anche dei pipistrelli come questi qui .

E adesso sempre più difficile: e se il calzino fosse verde? Ma qualcuno ha i calzini verdi?

Ah, Ah qui trovate un tutorial per creare dei piccoli elfi.

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Se a perdersi nella lavatrice fosse un guanto? Niente di più semplice, ecco qua una simpatica idea per trasformare un guanto in un simpatico scoiattolo.

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Vi segnalo inotre quest'idea per utilizzare il calzino come muso di un bastone-cavallo: un antico gioco rivisto in chiave moderna e riciclosa. In questo sito potete trovare le spiegazioni passo passo per realizzarlo.

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Ci sono poi veri e propri artisti che creano con questi materiali dei pupazzi davvero originali come quello della foto e la bella galleria di modelli che trovate sul sito della Banda dei calzini.

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E adesso qualche spunto per la vostra casa:

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Il vostro calzini potrebbe diventare un colorato portapenne o trasformarsi in un elegante e simpatico portavaso, o rivestire un cuscino.

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Oppure il top: i vecchi calzini potrebbero vestire le gambe della vostra sedia, sembra assurdo, detto così ma guardate qua com'è carino l'effetto.

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DIREI CHE PUO' BASTARE, AVETE ALTRE IDEE??

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08 febbraio 2010

A.A.A. Calzino Single cerca compagno disperatamente

Questo è il CLUB del CALZINO SPAIATO che ha sede in casa Mammolina.

E quelli che vedete riuniti sono gli iscritti in riunione. Sono già un buon numero, visto che il Club è stato inaugurato non più di 6 mesi fa...

Non avete le allucinazioni, quel pezzo di stoffa giallo è proprio un sacchetto-sede, da me inventato, dedicato proprio agli sfortunati spaiati, con tanto di insegna e annuncio.
Se ne sta in bella mostra nel mio bagno, e non vi nego che spesso suscita l'ilarità dei visitatori.



La serissima questione dei calzini spaiati accomuna tutte le mamme, mogli, casalinghe d'italia e (forse) del mondo. Non esiste spiegazione a questo strano fenomeno per cui, messi i calzini, in coppia, in lavatrice, passati poi nell'asciugatrice o stesi allo stendino, al momento della stiratura ne manchi sempre qualcuno all'appello.

Ma dove finiscono?
Che ci sia una sorta di risucchio negli ingranaggi della lavatrice?
Che l'asciugatrice gli faccia dematerializzare?
Che prendano vita e scappino dalla cesta dei panni per luoghi più felici?

E' vero MISTERO.

Talvolta dopo un certo periodo ricompaiono, ma spesso la loro sparizione è per sempre, e lasciano il compagno solo e sconsolato a giacere inutilizzato nei luoghi più assurdi (cassetti? cesto dei panni sporchi? Dove?)

Il primo calzino sigle che mi sono ritrovata tra le mani ha preso nuova vita ed è diventato GILDA la marionetta calzino, ma poi il numero è aumentato ed è allora che ho avuto l'illuminazione di fondare il CLUB. Dove i Sigle socks possono sostare in attesa del ricongiungimento con il compagno, o se destinati a singlitudine, almeno passare il tempo in compagnia.
Come ridar loro vita?
Mi sto attrezzando, presto troverete idee e riferimenti in un post dedicato.

06 febbraio 2010

Di Virus Gomitone e asciugatrici

"Gomita il padre,
Gomita la madre,
gomita la figlia e la sorella
e la gomita pure quella
la famiglia dei Gomiton!"

Permettetemi questa versione trash e remix della filastrocca della famiglia dei Gobbon, ma è quello che è capitato a casa mia (e a casa dei miei suoceri, e se non bastasse a casa dei miei genitori) in questa lunga, lunghissima settimana.
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Ci preoccupavamo della pandemia dovuta all'influenza A, ma il famigerato e poco pubblicizzato virus gastro intestinale che ha bussato a casa nostra, e a quanto a molte porte dei Mugellani, pare non aver niente da invidiare al famoso collega. La pediatra riferisce di centinaia di casi tutti con la stessa sintomatologia, non mi è difficle crederlo guardandomi intorno.
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Io miracolosamente, per adesso, mi sono salvata, seppur circondata!
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Karateka da bravo maschio italiano si considera il più colpito, ed è il più stravolto, il più verde, il più abbattuto.
La piccolina di casa, alla sua prima esperienza, ancora non ha smaltito. Si aggira per casa con un visino verde,verde, mugolando come un gatto! E di notte si sveglia mille volte, e vuole stare in braccio, e camminare per la casa, anche se la sveglia segna le 4.
Ore per farle bere un sorsino di acqua, di latte, di camomilla. Con il bibe, con il contagocce, con il cucciaino, con la tazzina...
Mi si stringe il cuore, speriamo che passi presto. Mi fa male vederla così, e mi vengono mille dubbi: ma farò bene? ma farò abbastanza? ma sarò abbastanza capace di capirla?
In fondo è la prima volta anche per me, da mamma.
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Io che non mi riconosco, io che un tempo ero quella schizzinosa, ho passato le giornate a cambiare letti, lavare mutande, pulire schifi ovunque e cuocere riso in bianco e patate lesse.
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La mia vita sociale si è ridotta ai 32 minuti di fronte alle asciugatrici a gettoni.
32 preziosi minuti di libertà, per sfogliare una rivista, per ascoltare un po' di radio mista al ronzio delle lava-asciuga e per fare 4 chiacchere fuori casa.
E indovinate chi ho incontrato, tra cataste di panni? Altre mamme colpite da virus gomitone, ovvio.
E così ci siamo scambiate consigli e ci siamo consolate un po' chiedendoci, tra l'altro, perchè questa bestiaccia di virus le mamme sembra scansarle con cura.
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E in più piove. Basta voglio l'estate.

02 febbraio 2010

MEI TAI that's amore

Sembrava un'infatuazione è invece tra la nostra famiglia e il mei tai è stato proprio Amore!
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Una passione che a poco a poco a contagiato anche lo scettico Karateka ( marito).
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La storia di come sia entrato nella nostra famiglia la trovate qua.
Non conoscevo personalmente nessuno che lo utilizzasse e le uniche opinioni che mi hanno guidato nell'acquisto sono state quelle trovate su internet, e la solita buona dose di curiosità.
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Oggi dopo 3 mesi di intenso ed onorato servizio finalmente posso dire la mia.
Il MEI TAI può sembrare ad un'occhio inesperto e distratto un comune marsupio, ma c'è un'abisso!
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Prima di tutto è molto versatile perchè permette di portare il bambino in diverse posizioni: davanti, sull'anca, sulla schiena.
La differenza fondamentale sta però nella posizione che assume il bimbo quando è portato come Birby nella foto. E' come se la piccola fosse abbracciata al suo babbo. Le gambe sono divaricate e cingono i fianchi del portatore. Questo permette di "scaricare il peso" del bambino sulla parte inferiore del corpo, distribuendo il peso. Io ad esempio con il comune marsupio non riuscivo a portare la Birby neppure a 3 mesi, mentre con il MEI TAI non ho alcuna difficoltà neppure ora che ha 11 mesi, per me questo è stato rivoluzionario.
Per non parlare poi della praticità nell'uso: basta un po' di esercizio ed utilizzarlo è davvero semplice.
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Così con la Birby addosso ho portato la spesa, sono stata al mercato, ai grandi magazzini e persino sulla neve. L'inverno non ci ha fermato! E' possibile uscire anche se piove, le mani sono libere e come vedete nella foto è possibile anche proteggere la piccola dal freddo chiudendo la giacca sopra il Mei Tai. Ed è un abbraccio che scalda il cuore, ve lo assicuro!
L'effetto finale della foto è quella di un babbo incinto, un po' ridicolo, ma la meraviglia del poter portare la piccola a spasso, al calduccio, anche in una giornata di neve non ha davvero prezzo.
L'ingombro del Mei Tai è minimo ed possibile portarselo dietro in una borsa pronto per ogni necessità.
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Un unico consiglio, sceglietelo con le fasce di colore scuro perchè, almeno a me che sono piccoletta, spesso nelle manovre di salita e discesa, le fasce finiscono sotto i piedi e si sporcano facilmente.
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Sulle modalità di utilizzo potete sbizzarrirvi! Trovate un po' di foto ed idee quì
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Io talvolta metto Birby dentro anche per addormentarla. Visto che sono mingherlina e lei comincia a pesare abbastanza per le mie braccine, quando fatica a prendere sonno in questo modo riesco a ninnarla senza troppa fatica. E lei lì dentro ci sta proprio volentieri e già quando vede che lo prendo per indossarlo ride felice.
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E adesso faccio le prove, con la piccina sulla schiena per casa, e vi giuro, non vedo l'ora che arrivi la primavera per uscire per lunghe passeggiate con la mia piccola addosso!
Qualcun altro lo conosce o lo usa???

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