24 novembre 2011

Di tendenza...ad ogni costo

Per essere di tendenza alla scuola d'infanzia pare che sia fondamentale uniformarsi alla massa...

Il contesto aiuta: tutti con grembiule e chiaramente regole uguali per tutti.

Birby si è perfettamente inserita e il mondo delle "Coccinelle", così si chiama la sua sezione, l'ha accolta con allegria. Trova le sue sicurezze nel sentirsi simile ai compagni e nelle routine di tutti i giorni, gesti che si ripetono sempre uguali, scandendo i tempi: un bacino al nonno, portare il bicchiere in classe, una ciucciatina al ciuccio e poi in tasca finchè non si va a casa.


In questi giorni imperversano nella sezione della Birby un concentrato di virus: varicella, raffreddori vari, virus gastrointestinale... i reduci della varicella rientrano a scuola mostrando le loro crosticine come vere e proprie ferite di guerra.

Tutti ammirano, quasi con invidia.

Anche il bambino che Birby adora, un quattrenne che è alto tre volte la mia piccina e che chiaramente è il leader della classe, perchè picchia e dice le parolacce, è stato malato, anzi ha lanciato la vera moda dell'autunno "ha GOMITATO in classe" racconta orgogliosa Birby.


Ho tentato di spiegare a Birby che non è così figo ammalarsi, che si deve stare a letto, che fa male la pancia.

L'avevo quasi convinta, ma poi ieri il TOP: la maestra, quella che lei preferisce perchè sorride sempre, si è sentita male a scuola e ha GOMITATO.

Il tema del suo gioco con le bambole pomeridiano è stato solo quello: imitava la maestra che d'un tratto scappava via perchè doveva GOMITARE.


Nell'ordine hanno GOMITATO ieri nella cameretta: Hello Kitty, l'Alce Canadese, la bambola Pia, Cicciobello e pure Cencino.

Dopo aver messo a letto un esercito di pupazzi gomitosi la Birby ha sentenziato:


"Mamma domani gomito anche io a cuola"


Speriamo che non sia una profezia che si autoavvera.


Certo cosa non si farebbe per essere di tendenza.


Che gli anticorpi ci assistano!

12 ottobre 2011

Se l'ospedale è "nemico" della mamma

Qualche giorno fa ho letto questo post sull'allattamento scritto da SimplyV.

Mi si è stretto il cuore e il ricordo della mia esperienza personale ha fatto capolino, ferita non del tutto riemarginata. Questo post mi ha fatto molto riflettere perchè la sua storia somiglia a quella che ho sentito raccontare da altre neomamme e in piccola parte racconta anche di me.


Anche io ho partorito in un ospedale "Amico del bambino" con un esperienza di parto più lineare di Simply V. Come tante volte ho scritto avrei fortemente voluto allattare, ma non ci sono riuscita.

Per fortuna nei primi giorni a me il latte è arrivato e sono uscita dall'ospedale con la definizione

"allattamento ben avviato" quindi all'ospedale ho avuto semplicemente la percezione di essere supportata, ma in quei tre giorni in reparto ho visto strizzare tette, mamme piangere, neonati urlanti nutriti con cucchiaini e sondini, proprio come racconta SimplyV.

Sono convinta che allattare sia bellissimo e importante, ma quando il latte non arriva, la mamma disorientata e spossata dal parto, il senso di inadeguatezza sempre pronto a far capolino, non sarebbe utile rassicurare queste mamme dicendo loro che, latte o non latte, sono mamme adeguate? Ci si prova, con tutte le forze, ma comunque una soluzione si trova per appagare la fame del proprio piccolo?

Qualche volta si chiama BIBERON e non è il demonio.


L'avvio dell'allattamento coincide poi con un momento delicato per le mamme, spesso in preda delle Babyblus. Il senso di inadeguatezza che si prova nel non riuscire ad allattare viene amplificato dalle centinaia di manovre che vengono effettuate dalle esperte ostetriche quasi a dire " Eppure il latte ci deve essere, c'è per tutte".


Forse sarebbe utile che questi reparti "Amici del bambino", fossero anche e realmente "Amici delle mamme", supportandole con attenzione in questo momento così delicato sopratutto quando nel dopoparto ci sono difficoltà.


E' consapevolezza comune che i neonati assorbono e sono condizionati dallo stato d'animo della loro mamma, proprio per questo agli occhi del personale medico che si prende cura della diada madre-bambino dovrebbe essere chiaro che la tranquillità di un neonato, passa attraverso la serenità di una mamma.

Latte o non latte.

06 ottobre 2011

SALUTARE, sempre, SALUTARE- IL DISTACCO

Ogni anno alle riunioni con i genitori che precedono gli inserimenti all'asilo nido, nella veste di coordinatrice, ripeto sempre alle mamme emozionate e titubanti: "Mi raccomando, salutate sempre i vostri bambini al momento del distacco e mi raccomando poi passo deciso verso la porta...vietato scappare di nascosto" e ancora " l'indecisione al momento del distacco, l'esitare, disorienta ancora di più i vostri bambini..."


Ogni anno le mamme mi ascoltano e dopo queste frasi deglutiscono, lo so cosa pensano, temono di non farcela a reggere quel momento.


POI HO PROVATO SULLA MIA PELLE.
La Birby è entrata alla scuola d'infanzia come anticipataria. Arriva il giorno dell'inserimento. Gioco con lei nella sezione, esploriamo l'ambiente, lei si avvicina ai compagni e poi torna ad abbracciarmi. Dopo un po' ci scambiamo uno sguardo con la maestra. Lo so è il momento del distacco, lo so benissimo cosa devo fare, ma non resisto alla tentazione di pensare La devo proprio salutare? In fondo è lì che gioca, è distratta se scompaio come un fulmine non se ne accorge neppure...
Poi la razionalità prende il sopravvento, la saluto e le dico che torno presto poi con passo deciso attraverso la sezione e mi chiudo la porta alle spalle, l'eco del suo pianto nelle orecchie.


Il groppo in gola.



Nel tratto che divide l'entrata dal cancello del giardino la mia mente ripercorre come in un film velocizzato le immagini della mia vita con lei: la rivedo minuscola appena nata, poi nel box, poi ai giardini, i primi passi, il mare e ora all'asilo, la tua prima avventura da sola nel mondo, con gli altri bambini.

Sono in strada che mi asciugo una lacrima.

Oggi che sei a scuola da quasi un mese, saluti con un abbraccio chi ti viene a portare la mattina e scappi in classe, sei sicura e sembri serena.
Il mio groppo di quei minuti lo terrò in mente e il prossimo anno lo porterò, prezioso dono, alle mamme che incontrerò, perchè queste sensazioni sui libri di pedagogia non si trovano scritte!

01 ottobre 2011

Una vita in un FOTOLIBRO

QUESTE SIAMO NOI: io e mia sorella.
Solo 16 mesi di differenza.


Siamo quasi gemelle...simili ma molto diverse.

E' parte della mia vita da una vita.

Non c'è un ricordo nella mia mente senza di lei, da piccola, come nel mio presente.

E' spalla, amica, complice, consulente, è uno dei più preziosi regali che la vita mi ha donato.

La mia sorellina questo settembre ha compiuto 30 anni. Ho voluto accompagnare il suo regalo con un pensiero che raccontasse di NOI della nostra storia, che fermasse la nostra strada percorsa vicine, attraverso le immagini.


Sono andata a frugare nell'armadio di mamma e ho aperto la scatola delle foto di famiglia.
La nostra storia è racchiusa lì: un po' alla rinfusa scatti del nostro quotidiano e di occasione speciali, ci vedono spesso insieme sorridenti, imbronciate, qualche volta pure vestite uguali. Ho scelto gli scatti più significativi e passati allo scanner ho pensato di raccoglierli ed ordinarli in un Fotolibro.


E' stata la prima volta che mi sono approcciata a questo prodotto e a dire la verità inizialmente ero un po' scettica. A me le foto sono sempre piaciute su carta patinata, da incollare su album bianchi per poterci scrivere accanto con la penna commenti e pensieri.


Poi ho incrociato il sito Photobox che mi ha proprio incuriosito per la semplicità e la possibilità di personalizzare il prodotto sotto tutti i punti di vista. Formato, budget di spesa, layout per le immagini, numero foto per pagina. L'aspetto che più mi ha colpito è che non occorre scaricare nessun programma sul PC, l'album si compone totalmente online, in un solo giorno oppure, come ho fatto io, qualche pagina alla volta, salvando le bozze in una cartella temporanea.


La mia scelta è andata sul Libro prestige quadrato, a mio parere un giusto compromesso tra qualità e budget, mi piaceva l'idea della copertina rigida personalizzabile e il formato quadrato un po' insolito.


In corso d'opera è possibile sempre modificare e visionare il proprio prodotto in anteprima, è stato davvero molto semplice. Il pacchetto è arrivato a casa mia in breve tempo...


IL RISULTATO?

Un prodotto elegante e di grande qualità che ha stupito e commosso fino alle lacrime la destinataria del regalo...la nostra vita concentrata in 30 pagine, in una cornice di colori, parole, abbinamenti che rispecchiavano me, il mio gusto e il mio stile.


Così cara sorellina, ovunque tu andrai per il mondo avrai con te, un pezzetto di NOI e di ME.

07 agosto 2011

La fase "PERCHE' IO VALGO"

Con un bicchiere di birra gelata accanto, in una calda serata d'estate, sul divano della mia casina, riapro i battenti del mio blog dopo la pausa di ferie e una lunga latitanza.

Chissà se c'è qualcuno in giro o se siete tutte al mare...


Ho un sacco di cose da raccontarvi, ma ricomincio da qui presentantovi di nuovo la mia bambina in un piccolo e parzialissimo ritratto... ricordavate l'angelica ricciolina che vi avevo descritto nella delicatezza dei suoi 18 mesi?

Sì, quella Bibba beja e bava?


Ecco di lei non è restato che qualche ricciolo.


Birby ha 2 anni e mezzo e in questo momento è un vero uragano di energia, autonomia, contraddizioni, parole e capricci...formato mignon.


E' nella piena fase evolutiva dell'affermazione assoluta del sè, del PERCHE' IO VALGO e si scontra, con sonore zuccate, con i limiti che, con una certa fatica cerchiamo di mantenere attorno a lei...e spesso scoppia in assurde bizze condite da sceneggiate da fare invidia a Mario Merola.


Porta avanti le sue idee cocciuta e testarda, non c'è verso di dissuaderla quando si impunta...


Ecco vi racconto in breve il peggio del peggio della fase da me denominata FASE DEL "PERCHE' IO VALGO..."


PERCHE' IO VALGO quindi se decido che non metterò mai più un vestito, ma solo pantaloni...lo farò anche se tu cara mamma mi hai comprato ai saldi quegli splendidi vestitini rossi, gialli a pallini, alla marinara e quella super minigonna di jeans.


PERCHE' IO VALGO e quindi se decido che oggi voglio somigliare al mio cuginetto nuotatore e andare in giro tutto il giorno con la cuffia da piscina in testa, cara mamma fattene una ragione.


PERCHE' IO VALGO e quindi se stasera che sono 40° all'ombra e mi va di mettermi le pantofole con la pelliccia invernali che ci posso fare?


PERCHE' IO VALGO e non ti ascolto per nulla quando mi chiedi assillante " C'è la pipì...c'è la pipì?" uffa mamma, io la pipì la faccio quando voglio...meglio se sul tuo bel divano.


PERCHE' IO VALGO e un minuto non mi voglio neppure pettinare, il minuto dopo voglio le trecce lunghe anche se ho i riccioletti corti, che ci posso fare?


PERCHE' IO VALGO e se hai giardini ho visto un bambino grande (forse un nonnino) che sputava in terra sputo anche io, sai mamma sono grande.


PERCHE' IO VALGO e se ti dico che voglio un REGGIO-SENO, lo voglio davvero mamma, capito!


Lo so sono i Terrible twos, lo so devo resistere, prenderti con calma, cercare di tenere alti i baluardi dei limiti con serenità, ignorare le bizze e il batter dei piedi, ma non vi nascondo che è dura, soprattutto con questo caldo.


COMUNICATO A BIRBINA: bellina sappi che io non cedo, perchè anche IO VALGO e che ti voglio un bene matto lo stesso anche se sei una gran birbona.

30 giugno 2011

IO VADO AL MARE E VOI CHE FATE?



Tornerò con il sol leone,

carica di coccole,

forse leggermente abbronzata...(o maculata come più spesso succede!)


Tornerò che non riconoscerò più il suono della sveglia,

prendere il treno mi sembrerà una nuova esperienza,

e forse avrò pure voglia di rivedere la mia scrivania...


Tornerò e il mio Mugello mi sembrerà il paradiso terrestre,

la voglia di raccontare mi esploderà dentro,

e quest'anno forse aprendo la porta sentirò finalmente l'odore della MIA casa...


Tornerò in un OVERDOSE da Birbina (forse)


Tornerò...


intanto vi saluto, IO VADO AL MARE E VOI CHE FATE?

24 giugno 2011

Sorella Ape



Mentre rigoverno Birby è in terrazza e la sento parlare chiaramente:

" E tua mamma come chiama? E tuo babbo?"

Chissà con chi sta parlando, forse qualche vicino di casa, curiosa mi affaccio e le chiedo:

" Ma con chi parli Birby?"

e lei con naturalezza " Con una APE mamma, eccola qui, guadda bellina!"

...ecco...

ora parla pure con gli animali.

30 maggio 2011

CI SONO SEMPRE, AMICHE

Letteralmente risucchiata dalla vita reale sono sparita per un po' di giorni. Come si dice in toscana " un ce la fò proprio".

Tra lavoro, treno, Birbina, casa e grandi passeggiate in bici le giornate volano davvero e il tempo per il pc scarseggiae quando accendo riesco a leggere gli ultimi appena commenti e a rispondere alle e-mail.


Avrei un sacco di cose da raccontarvi: le nuove conquiste della mia piccina, i miei 31 anni appena compiuti, guai e soddisfazioni lavorative, panni da stirare che si accatastano, futuri ingressi all'asilo, esperimenti di spannolinamento e tentativi di abbandonare il seggiolone...BIZZE e FIGURACCE nel pieno della fase dei due anni...pensieri e idee che mi frullano in testa.

Ma care amiche dovrete aspettare ancora un po'.

Vi leggo e vi seguo...appena posso vi racconto. GIURO.

Baci

11 maggio 2011

PIMPA TOP TEN DA YOU TUBE

Era settembre 2010 quando scrissi questo post PIMPA MANIA che racconta dell immediato amore tra la mia Birby e il famoso canino a pallini rossi.

I mesi sono passati ma questa passione non accenna a dar segni di cedimento. Della Pimpa circa una decina di libretti e una dose almeno settimanale di cartoni animati.

Sta simpatica anche a me questa cagnetta che si lava i denti, mangia il minestrone e incontra tanti fantastici amici, per cui i miei tentativi di dissuadere la Birby dalla Pimpamania sono davvero minimi, anche perch[ guardando il panorama delle offerte di cartoni animati in tv non ho trovato un gran che di meglio e adatto a lei.


ANZI, ormai da vera esperta mi permetto di stilare una top ten degli episodi presenti su you tube, adatti a un pubblico tra i 18 e 36 mesi, accompagnandola da un briciolo di commento, per i genitori che questi episodi dovranno vederli a ripetizione.




L episodio di maggior durata reperibile su you tube...per appassionati ormai allenati a seguire le avventure della Pimpa. Consigliato dopo aver visto gli altri episodi quando i tempi di attenzione dei vostri piccoli si sono allungati.


Una storia dal finale poetico


3PIMPA E IL VITELLINO VITO
Episodio simpatico sopratutto per la voce del doppiatore del vitellino Vito


4PIMPA E L'ELEFANTINO GIALLO
Troppo forte quando la piccola oca ride e mostra i denti. Puo indurre i piccoli ad avventurarsi in tuffi nelle pozze di fango...



Episodio dal sapore vintage, la voce della Pimpa e simile a quella di Marge Simpson


6 PIMPA E LA FABRICA DELLE PIZZE
Da un sondaggio tra le amiche risulta tra gli episodi maggiormente amati


7PIMPA E IL MERLO FISCHIATORE
Episodio simpatico e allo stesso tempo poetico, da imitare gli occhiali e il look della rondine tornata dall africa


8PIMPA E IL PAVONE ALFONSO
Il mio episodio preferito, mi piace un sacco quando la Pimpa prova le pettinature allo specchio e quando incontra il famoso pavone oh come sono bello, oh come sono bello!



Ambientato nell orto con una cipolla che racconta barzellette...mah!



Quell orso Bruno che si abbronza a chiazze mi e piuttosto familiare, forse per questo mi fa sorridere...


E voi siete stati contagiati dalla Pimpa Mania

07 maggio 2011

MAMMA

Mamma, lo so che ti rattristi
quando trovi le mie impronte
sui mobili e sui muri.


Rallegrati però che sto crescendo
e rimarranno un ricordo solamente.

Perciò io ti regalo le mie impronte


perchè tu possa un giorno lontano

vedere come erano piccine le mie mani,

al tempo in cui cercavano la tua mano.



Questa dedica me l'ha regalata una maestra, mi ha fatto una gran tenerezza...sarà per le manate unte che ornano le pareti del mio tinello o per quella sfumata in azzurro nella cameretta...chissà!


AUGURI COLLEGHE MAMME!

27 aprile 2011

FUI UNA PAPA GIRL



"Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro"


G.P.II


Avevo 20 anni in quel torrido agosto del 2000 della Giornata mondiale della Gioventù di Roma.


Nella marea di giovani che si sono stretti attorno al carismatico Papa in quella immensa piana c'ero anche io.

E' stato il nostro primo e unico incontro. Un segno che mi accompagnerà per la vita.

Non esistono parole per raccontare quei giorni splendidi. Un'esperienza essenziale, estrema e totalizzante. Milioni di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo. Una Roma accogliente e festosa invasa da canti e balli. Gli zaini pesanti sulle spalle, gli stessi vestiti per giorni, senza trucco, bagnati dagli idranti dei pompieri, i 17 chilometri sotto al sole camminando e cantando. L'attesa di quell'incontro...dormire per terra con il sacco a pelo, fermarsi a pensare sotto le stelle e sorridere nella guazza del mattino.


E poi la serata della veglia in cui ci siamo stretti intorno a quell'anziano Papa, sotto le stelle, illuminati solo da candele. Lo vedevo solo nel maxischermo, ma era lì così vicino, realte palpabile.


Ci disse " Non abbiate paura...siete le sentinelle del mattino" e io piansi, ma il mio cuore si riempì di coraggio e la mia fede ragazzina uscì rafforzata della parole di chi in noi giovani e nel nostro futuro credeva davvero. Parlava a milioni di ragazzi ma quelle parole erano anche per me e mi hanno rimbombato dentro... come poi mai.


Questo il mio ricordo, dedicato a te, nei giorni in cui la Chiesa ti riconosce Beato.

Pannolini lavabili: epilogo...

Più di un anno fà ho raccontato il mio incontro con il mondo dei pannolini lavabili qui e qui poi non ne ho più parlato.



Com'è andata a finire la mia avventura con i coloratissimi lavabili?



I lavabili sono diventati una routine tra le tante routine...Birby sceglieva con cura il colore del pannolino da mettere, io cambiavo e ogni 2 giorni circa facevo la lavatrice. Nessun problema di gestione e evidenti benefici per il culetto della mia piccola. Vi racconto un episodio: Birby nei giorni più caldi dell'estate si riempì di bollicine di sudorina e la pediatra rimase basita di come queste bollicine, che di solito si concentrano sopratutto nella zona del pannolino, sul sederino della piccola non c'erano...merito dei lavabili e della loro traspirazione probabilmente.



La mia esperienza con i lavabili è andata avanti fino a gennaio 2011, alle soglie dei due anni e dello spannolinamento, momento in cui ho abbandonato tutto e riposto i pannolini lavabili in un cassetto un po' a malincuore tornando agli usa e getta.



Perchè?



Semplicemente perchè è cambiata la mia organizzazione familiare e organizzare anche i lavaggi dei pannolini era diventata un'impresa. Così dopo qualche dubbio ho scelto la strada più semplice, contando anche di spannolinare definitivamente Birby (almeno spero) prima del prossimo grande caldo.



Qualche considerazione sulla mia esperienza:


-Usare i lavabili si può, ed è meno complicato di quanto si possa immaginare non conoscendoli


-Per usare i lavabili bisogna essere convinti: le motivazioni possono essere varie e molto personali (spinta ecologista, risparmio, benessere del bambino, altre) ma devono essere forti. Usare i lavabili solo per moda o per fare gli alternativi porta a un quasi certo fallimento.


-Si risparmia economicamente è vero, ma è un investimento che si ripaga sul lungo periodo, acquistare kit completi per poi accantonarli dopo poco tempo è un ulteriore spreco (anche se si possono sempre rivendere o regalare).


-Informatevi, navigate, chiedete opinioni e se riuscite andate a toccare con mano nei negozi i diversi prodotti.


-Consiglio di acquistare in un primo tempo un campione di diversi modelli di pannolino per testare quello più adatto alle proprie esigenze di organizzazione e a quelle del proprio bambino ( non esiste un pannolino perfetto ma un pannolino giusto per ogni bambino).


-Ottimizzate i lavaggi in lavatrice: io ad esempio lavavo insieme ai pannolini a 60 gradi con detersivo biologico anche la biancheria chiara di tutta la famiglia, mai fatta una lavatrice solo di pannolini.


-Valutate la scelta del pannolino anche alla luce delle possibilità di organizzazione che vi si prospettano (almeno quelle che si possono preventivare) se ad esempio pensate di inserire presto il bimbo al nido o di affidarlo ad altri potreste avere, anche se non è detto, complicazioni organizzative nella gestione del pannolo.


Io i nostri pannolini lavabili per il momento li ho riposti in un cassetto e non li venderò nè li regalerò, perchè nel caso che nel futuro possa di nuovo diventare mamma sono pronta a riniziare di nuovo l'avventura LAVABILE fin dalla nascita.

23 aprile 2011

DIECI SECONDI DI SILENZIO

Dieci secondi di silenzio...magari mentre stai cucinando e la tua piccoletta duenne è da sola in salotto.


Sospiri compiaciuta e immagini la tua piccola a sfogliare un librino sul divano serena.


"Finalmente gioca da sola" pensi gongolando e decidi di affacciarti per vedere che fa di bello.

Ecco, lo sapevo.


Care mamme di duenni e dintorni, questo messaggio è per voi:

diffidate anche solo di 10 secondi in cui il vostro piccolo tace, non vi cerca, non vi chiama, non fa bizze e sembra giocare sereno in maniera autonoma e sopratutto in silenzio.


Sta architettando qualcosa, questo è certo e se vi va bene riuscirete al massimo ad intercettarlo.


Nell'ultima settimana in 10 secondi di silenzio Birby è riuscita a:

Fare un graffito sulle sedie della sua cameretta.

Gattonare sotto il letto con in mano i miei occhiali da vista. Lenti rivolte a terra, chiaramente.


Decorare il muro del tinello con una ventina di scritte WELCOME eseguite con maestria grazia al suo timbrino rosso che si illumina ad ogni pressione.


Quindi appena vi rendete conto che c'è silenzio...CORRETE!

12 aprile 2011

Accidenti ai percentili

Incasellare la crescita di un bambino in una tabella, descriverlo come un punto sulla carta millimetrata razionalmente mi sembra quantomeno riduttivo.
La mia pediatra difficilmente mostra la tabella, ma tutti parlano di questi percentili, sui libri, su internet e persino ai giardini, se vuoi puoi carcolare la posizione anche in autonomia, bastano pochissimi dati et voilà che a portata di click appare il posizionamento sulla curva in centinaia di siti.


Su una community per mamme ho letto proprio pochi istanti fa un post di una mamma che diceva "Oggi sono felicissima, al controllo dei 18 mesi della mia bambina è risultata all'80° percentile di peso..." Seguiva una serie infinita di commenti di congratulazioni e complimenti alla mamma (non alla bambina).


Quasi che ci fosse un qualunque merito e una corrispondenza proporzionale tra la posizione nella tabella e la capacità di essere una mamma adeguata. Cosa gli fanno a quella bimba per farla crecsere, la mettono in trazione?

Sembra comune l'equazione: cresce tanto (alta posizione in tabella) son proprio brava, ci so proprio fare come mamma.


Se vi sembra di percepire in questo post un velato sentore di polemica, siete davvero perspicaci...

indovinate a che percentile di crescita si posiziona nei suoi splendidi 2 anni la mia Birbina??


PICCOLA...

MIGNON...

MINUTA...

BAMBOLINA...

ma un numero, un percentile per definirla non mi piace proprio.


Non critico lo strumento in sè, validissimo e utile per individuare problemi particolari e situazioni limite, penso solo che dovrebbe essere uno strumento in mano esclusivamente ai pediatri e non di dominio e uso così comune e diffuso, sì perchè a leggere e interpretare i dati in modo impreciso un non tecnico ci mette poco, a far precipitare nell'angoscia una mamma pure.


Ai nostri bambini durante i bilanci di crescita vengono fatti un sacco di test dei meccanismi dei quali rimaniamo all'oscuro (menomale direi), veniamo informati se qualcosa non quadra, altrimenti la risposta è " Signora suo figlio è una meraviglia" senza troppi dettagli, almeno nella mia esperienza, siamo mamme e non tutte siamo medici.


IL PERCENTILE NO; è onnipresente; del percentile tutti sono esperti, anche il fornaio...


Se il pediatra ci rassicura sul fatto che non ci sono problematiche importanti, in qualunque parte della curva si trovino i nostri figli, cerchiamo di non farci troppo influenzare dai numeri e forse per una volta è bene fidarsi della sua professionalità (9 anni di università almeno e chissà quanta esperienza) invece di digitare in maniera compulsiva su generatori di percentili automatici in cerca di rassicurazioni...capito MAMMOLINA!!

03 aprile 2011

CENTO

Accedere al blog in questa splendida domenica di primavera e trovare questa bella sorpresa:

100 lettori fissi!

Cioè non so se mi spiego: ci sono 100 persone sparse per il mondo che non mi conoscono di persona, e non sono miei parenti (giuro!) che ogni volta che scrivo un post HANNO SCELTO di ricevere l'aggiornamento sul loro computer delle mie novità.

Mi fa strano questa cosa, mi lusinga e mi fa davvero strano.


100 volte grazie a chi legge e poi va...la sola consapevolezza di avere lettori ha spinto spesso pensieri sconnessi a trasformarsi in riflessioni profonde cercando un senso compiuto nelle parole, oltre che costringermi a rileggere per garantire un minimo di decoro ortografico.

100 volte grazie a chi segue l'avventura della nostra strampalata famiglia e la crescita della piccola Birby con tanto affetto ( calore che stranamente riesce a trasudare dal pc),

100 volte grazie a chi ogni tanto posta e con i suoi commenti arricchisce i miei pensieri e la mia visuale sul mondo,

100 volte grazie alle altre splendide donne che hanno deciso, come me, di raccontarsi in un blog, che seguo con passione o che incrocio solo per un attimo, ma delle quali porto via una briciola di esperienza facendola mia.


A tutti voi regalo e dedico la mia splendida domenica appena trascorsa in questo acquerello di parole:


Di Mugello che rinasce, di sole tiepido, di corse in bici, di scivoli, di bistecca alla fiorentina, di pisolino pomeridiano, di prati verdi, di erba tagliata, di occhi che brillano, di parole sussurate, di gioia urlate, di sorrisi sdentati e pipì intercettate (sob! questo è un altro capitolo) di margherite e latte caldo, di ninna nanne e cielo stellato.




24 marzo 2011

ROCCO


Mammolina: "Allora Birby, come lo chiamiamo questo bel cavallino che ti ha portato la tua mamma oggi? E' così tenerino, tutto viola e con criniera e la coda lunga lunga..."
Birby:" OCCO"
.
Mammolina:" Ah FIOCCO che nome carino, brava!"
Birby:" No No No OCCO!"
.
Mammolina:" Ma se non è FIOCCO non sarà mica ROCCO?"
Birby " Ci OCCO"
.
ROCCO, tipico nome da cavallino viola con la criniera rosa.

23 marzo 2011

SENZA FILTRO


Avere due anni ed affrontare il mondo senza filtri...
non conosci la malizia, non conosci l'ipocrisia, non conosci l'opportunismo.
.
Rifletti la realtà per quella che ti appare.
.
Così quando incroci la nonnetta del piano di sotto non esiti a chiedere:
.
"Mamma, pikkè nonna ha paffi come rmando?
Leggi: mamma perchè la nonna ha i baffi come Armando (quello della Pimpa)?
.
Così quando siamo sullo scivolo e si avvicina la modaiola dark-mamma della bambina dagli occhi blu, che effettivamente è uno scorfano anche se cerca di darsi un tono con il suo total look black esclami :
.
"Mamma io palula, mamma blutta uhhhh tutta nela!!!"
.
La traduzione penso che sia superflua, la mia faccia fuxia d'imbarazzo forse riuscite a immaginarla.
Penso a quando il tuo linguaggio diverrà del tutto comprensibile all'intero scibile umano e non solo al tuo nucleo familiare, a quando lo stratagemma del: "Cosa hai detto, amore, non ho capito bene..." non funzionerà più.
.
SENZA FILTRI nel bene e nel male.
.
Potessi presenvare la tua genuina spontaneità di questo momento , giuro, affogherei volentieri in mille di questi imbarazzanti, assurdi momenti.

16 marzo 2011

Aperitivo facile: Girelle di pancarrè farcite

Non sono una gran cuoca, anzi diciamo pure che sono proprio una schiappa ai fornelli, però mi piace ospitare gli amici a cena e in quelle occasioni mi impegno proprio e sono certa che prima o poi migliorerò, lo sento.
Vi propongo una semplice ricetta per un antipasto-stuzzichino-aperitivo velocissimo da preparare ma squisito e di effetto.
  • Prendete del pane per tramezzini di quello al latte senza crosta. Disponete una fetta del pane su un piano e schiacciatela delicatamente con il matterello (questo è il trucco per far sì che il pancarrè non si rompa quando si arrotola)
  • Spalmare il pane per tutta la lunghezza con la farcitura desiderata.
  • Arrotolare il pancarrè partendo dal lato corto del rettangolo e avvolgere in maniera stretta all'interno di un foglio di carta stagnola. Lasciar riposare per un'oretta in frigo. Poco prima di servire prendete il rotolino, toglietelo dalla carta stagnola, disponetelo su un tagliere e affettate fettine di circa un centimetro.
  • I rotoloini si possono anche preparare prima e surgelare per poi scongelarli al bisogno.
L'aspetto simpatico di questa ricetta è che si può farcire a fantasia secondo i vostri gusti e con risultati sempre ottimi e carini da vedere sopratutto se usate farciture colorate.
I rotolini che vedete nelle foto sono farciti con patè di olive, burro e salmone, philadelphia e prezzemolo, ma potete davvero liberare la vostra fantasia con abbinamenti tra affettati, formaggi e salsine (anche già pronte).
Esiste anche la golosissima versione dolce di questa ricetta con farciture ad esempio di nutella e granella di cioccolato o cocco e cacao di sicuro da provare.

14 marzo 2011

La MINI CUCINA- un regalo speciale

Nonno Tato si è reso irreperibile per 10 giorni, non c'era per nessuno, neppure per Birby.

"Ho da fare" ripeteva.
Chiuso nel garage, nessuno capiva cosa stesse combinando.

E' saltato fuori sorridente il 25 febbraio, proprio in tempo per schioccare un bacetto sulla guancia della sua nipotina per i suoi due anni.

."Ho un regalo per te, piccina" ha detto.

.Che strano, il nonno non fa regali, non compra giocattoli, quasi mai.

Mai scorderò la meraviglia negli occhi di Birby, mai scorderò lo stupore che mi ha invaso di fronte a questo:

Una mini cucina su misura per te bambina mia, completamente costruita artigianalmente dal tuo nonno.

Con mille attenzioni: gli sportelli che si aprono, ma con i fermi per non schiacciare le dita,
con l'acquaio in acciaio vero e il rubinetto fatto di legno con la finestra finta...e la luce che illumina il piano cottura.

.Ci sono regali che non si possono acquistare, ci sono emozioni non facili da raccontare.

Bhe anche questo è il nonno TATO e questo splendido regalo è una meravigliosa dichiarazione d'affetto.

p.s. son 15 giorni che Birby non fa che preparare caffè, sarà l'entusiasmo della novità?


11 marzo 2011

NEL NOME DEL FIGLIO: TATOO tra moda e significati profondi

La nascita di un figlio è un'esperienza incredibile e estrema che porta con sè emozioni e vissuti irripetibili per la loro forza.


Molte mamme e molti babbi decidono sempre più spesso di imprimersi sulla pelle il ricordo del momento della nascita del proprio figlio attraverso un tatuaggio.
Tra loro anche tanti VIP che hanno contribuito sicuramente al diffondersi della pratica:

  • Jonny Depp ha tra i suoi numerosi tatuaggi anche uno dedicato ai figli.
  • Simona Ventura ha scelto le iniziali dei suoi bambini da intrecciare in un discreto ma elegante tatuaggio sul polpaccio
  • Eminem ha addirittura scelto di tatuarsi il ritratto della figlia sul braccio

Tanti stili, tanti modi per esprimere e ricordare attraverso la propria pelle.

Un TATOO: indelebile come il cambiamento avvenuto, per sempre come pochi amori al mondo... la capisco questa scelta e penso sinceramente che non sia solo una questione di moda.

Mi permetto di esprimere un parere su questo tema anche se non ho (e non avrò) nessun tatuaggio e quindi sono del tutto estranea a questa forma di arte di cui però percepisco il fascino.

Non mi dispiacerebbe l'idea di avere il nome di Birby addosso o che suo padre avesse scelto questo modo per sentirla ancora più vicina. E' una scelta che mi fa una gran tenerezza.
Penso che ogni genitore dia un significato diverso al tatuaggio che sceglie di farsi, al modo e alla posizione in cui sceglie di realizzarlo, ma penso anche che infondo tatuarsi il nome del proprio figlio possa forse avere un triplice significato comune a molti:

-ti porto con me ( SEI UNA PARTE DI ME)
-sono orgoglioso di te ( TI MOSTRO AL MONDO)
-mi hai cambiato la vita (COME CAMBIA IL MIO CORPO QUESTO TATOO)

Interpretazione azzardata??? Cosa ne pensate?

06 marzo 2011

PENDOLANDO: incontri di treno


Ogni giorno affronto il viaggio verso il lavoro e il rientro verso casa viaggiando su 4 treni.

Ne incrocio di facce, di vite, di storie. Persone di tutti i tipi.

Cogliere frammenti di una telefonata, immaginare indagando le mani di un vicino di sedile che lavoro fa, ascoltare i racconti delle persone che parlano, mi occupa il tempo, la mente e la fantasia è uno dei pochi aspetti del pendolare che mi piace.

Ci sono facce che intravedi solo per un pezzo di tragitto, che dimentichi nello stesso momento che varcano la soglia della fermata, poi ci sono i viaggiatori come me, quelli che incontro spesso, sempre in viaggio alla stessa ora.

Solo quel pezzetto di viaggio intreccia la loro vita alla mia, ma anche se sono solo volti, a poco a poco divengono familiari, e trovarli sulla stessa carrozza è in un certo senso rassicurante.

Sì perchè in 12 anni da pendolare ho notato la comune tendenza a sedersi sempre nella stessa carrozza, più o meno nello stesso posto, lo faccio anch'io e sinceramente senza una motivazione razionale.

Così giorno dopo giorno delle persone che viaggiano nella tua carrozza impari a conoscere qualcosa di più: dalle loro letture, da una telefonata, da qualche chiacchera colta al volo.

Poi ci sono i volti che dopo un po' divengono anche voci, nomi, chiacchere. Incontrarli rende il viaggio meno noioso.

La ragazza delle piume è una di queste. Una ventenne con gli occhi caramello, con cui ho scambiato una prima battuta correndo verso una coicidenza in partenza. Mi colpì perchè aveva le scarpe verdi con un ciuffo di piume fuxia sulla punta. Con le piume lavorava. Sorride sempre. Piena di interessi e ideali. Riempivamo il nostro breve tratto di strada insieme chiaccherando di attualità e spesso di tv.

"L'aspirante vecchiologa" così si è definita lei stessa, e' un'altro dei miei incontri. Specializzanda in medicina, molte esperienze all'estero, un fidanzato lontano, l'ho conosciuta che faceva la maglia in treno e mi sono ritrovata a fissare le sue mani che sferruzzavano quella lana rosa. A quel filo si è legato il nostro primo scambio di battute a cui poi sono seguite lunghe chiaccherate e tante risate.

Venerdì le ho incontrate entrambe, su due treni diversi, con la stessa notizia.

Da lunedì non pendoleranno più.

La ragazza delle piume si è licenziata per dedicarsi all'università, l'aspirante vecchiologa è stata trasferita in un reparto più vicino casa, ha girato tutto il treno per salutarmi, che coincidenza, che malinconia.

Sono incontri legati a un tragitto comune, vite che si incrociano per poi continuare a viaggiare su binari lontani. Sono scambi fuggevoli, ma importanti che mi regalano opinioni, nuovi sguardi sul mondo e rendono meno gravoso pendolare.

BUONA FORTUNA RAGAZZE, mi porto dentro una briciola di voi, e con questa inizierò a viaggiare di nuovo lunedì...

01 marzo 2011

BIDET


Cercando uno spunto per convincerti a desistere da questa folle passione, bambina mia, ho consultato la dotta enciclopedia e...


Wikipedia docet "Il bidet è utilizzato principalmente per l'igiene intima. Inoltre può essere anche utilizzato per il lavaggio di altre parti del corpo, come ad esempio i piedi." STOP


CAPITO BIRBY???

Il bidet non serve per lavarsi le mani, al limite i piedi.

Il bidet non serve per dissetarsi nelle pause del gioco.

Il bidet non serve per fare il bagno alle bambole.

Il bidet non serve per lavarsi i dentini, nè per sciacquare i pentolini.

Il bidet non serve come canestro per le tue palline.

Il bidet non è un gioco in cui divertirsi a incastrare il sudicissimo tappo dello scarico.

Disinfetto giuro, ma questa attrazione fatale per quest'orpello mi infastidisce, forse perchè un tempo (prima delle cacche, dei rigurgiti e dell'inenarrabile resto) ero profondamente schizzinosa.

25 febbraio 2011

DUE

DUE occhietti birbi che brillano di entusiasmo, che catturano ogni attimo;
DUE orecchie attente per ascoltare fiabe, voci e il rumore del treno che ti piace tanto;
DUE manine svelte per colorare, inventare, afferrare;
DUE gambine per correre, saltare e scoprire il mondo;
.
DUE ANNI PUZZOLINA MIA!
.
Innamorata della Pimpa e degli Aristogatti, del Nonno Tato e del sole...
Devota al suo esercito di bambole che coccola, nutre, cambia e mette a letto ogni sera...
Inseparabile dal suo cencino, che è sempre più sporco e nero, ma a quanto pare sempre più affascinante;
A te che sorridi sempre e mi stringi forte prima di dormire,
A te che rendi ogni rientro a casa un'emozione,
A te che ogni giorno ci stupisci con una nuova conquista,
A te che hai stravolto la mia prospettiva sul mondo,
.
BUON COMPLEANNO PICCINA!
.
La tua mamma
.

13 febbraio 2011

PUNTO FESTONE- tutorial


Ma quanto mi piacciono le persone che mettono in rete i tutorial fotografici, doni speciali da parte di sconosciuti, pezzi di esperienza regalati.

Uno strumento semplice e a mio avviso super efficace per raccontare progetti, insegnare tecniche. Grazie ad un tutorial ho imparato a infilare la macchina da cucire e nello stesso modo ho impastato il mio primo didò alimentare. Nel mio blog ho anche io una piccola sezione dedicata ai miei progetti, che spero, chissà, possa essere utile a qualcuno.

Oggi cercavo le istruzioni per imparare il punto festone.

Molte di voi già lo conosceranno, è un punto che si usa molto sul pannolenci, semplice, d'effetto e rifinisce alla perfezione rendendo speciale anche piccole creazioni. Se poi per il punto festone si utilizza un filo a contrasto con il pannolenci di base allora l'effetto è strepitoso.

Ho una voglia matta di creare con le mani, ma non ho proprio tempo in questo periodo, quindi mi sa che mi dedicherò a qualche mini creazione da poter rifinire nel mio spazio libero (leggi: viaggio in treno).

Di seguito vi lascio il tutorial che mi ha illuminato per quanto riguarda i miei primi passi con il punto festone. Attraverso le foto sono descritti tutti i passaggi, più chiari di mille parole, un grazie con il cuore a Elynetta per averci regalato una goccia della sua preziosa esperienza.


Qualcuno mi segue in questo slancio creativo di mezzo inverno?
Cosa ci inventiamo?

11 febbraio 2011

Carnevale originale



Mammolina:" Allora Birby hai deciso da cosa vuoi vestirti per carnevale quest'anno?"


Birby: " Da CACCOLA." risponde decisa.

NO COMMENT

A Fantasia si sta bene...

04 febbraio 2011

ATTIMI REGALATI


C'è un momento del mio lavoro che amo particolarmente e che cerco di non perdermi mai.
Arriva la fine dell'anno e in un pomeriggio dal caldo sapore estivo in ogni asilo nido avviene la consegna dei QUADERNONI ai genitori.

I QUADERNONI sono dei grandi diari che raccontano la storia personale di ogni piccolo al nido conditi di foto, osservazioni, commenti da parte dell'educatrice di riferimento. Sono fatti in molti modi, anche a seconda della personalità dell'educatrice che li cura.

Tecnicamente è la documentazione educativa del percorso di nido, ma per una mamma, per ogni mamma vi assicuro che in quel quaderno c'è molto di più.

Assisto alla consegna a distanza, restando in disparte, per non turbare l'intimità e l'importanza di quel momento, testimome privilegiato di quel passaggio di testimone.

L'educatrice sorride. La mamma, spesso, sospira prendendo in mano il quadernone. Apre la copertina e spesso si scatena un'emozione che fatica a trattenere, sorride e piange, nel suo sguardo, sollievo, riconoscenza, affetto (e spesso nell'angoletto, mi commuovo anche io).
Chissà cosa le passa per la mente in quel momento?

Tante volte ho riflettuto sul significato e sulla potenza di questo strumento comunicativo, anche con le educatrici, oggi mi si è aperta una nuova chiave di lettura che voglio condividere con voi.

Quello che sconvolge così tanto emotivamente è forse che quel quadernone è pieno di ATTIMI REGALATI.

Ritratti in quegli scatti ci sono i momenti che la mamma non ha potuto vivere, e a fatica ha immaginato (visto che i bambini under 3 raccontano pochino). Emoziona prendere consapevolezza di quante attività ha fatto il nostro piccolo, di quanto è cresciuto nel tempo, ma sopratutto c'è la meraviglia di poter vedere e non limitarsi ad immaginare.

Ho avuto tutte queste sensazioni quando la mia cugina mi ha consegnato un CD di foto scattate a Birby dall'estate ad ora mentre era a casa dal nonno, nel suo quotidiano, immagini che non avevo mai visto, di momenti che non ho vissuto con lei.

Mi ha fatto un piacere enorme questa serie di ATTIMI REGALATI e vederla così serena e sorridente mi ha fatto sentire molto più leggera.

Lo stesso sorriso leggero che intravedo ogni volta dietro agli occhi emozionati delle mie mamme al nido

01 febbraio 2011

MAMMOLINA E MUGELLO DEI PICCOLI-NEW


Accade che da gennaio sono rientrata a lavorare a tempo pieno. Accade che l'influenza di questi giorni mi ha permesso pensare di sistemare un po' di cosette web.

Mi spiego meglio: Il blog Mammoline Mugello è nato insieme a Birby, l'intento era di creare uno spazio di scambio tra le mamme mugellane bloccate in casa. Un blog di servizio insomma.


Poi con il passare del tempo MammolineMugello è diventato sempre più uno spazio mio, dove raccontare la mia personale esperienza di mamma, i miei esperimenti creativi, i progressi di vita di Birby intercalata da qualche segnalazione di iniziativa mugellana. Molti sono stati gli scambi con le altre mamme, tantissimo l'arricchimento che mi ha portato ogni contatto ben oltre il Mugello.


Il blog originario Mammoline Mugello cambia così nome, diventa da oggi Mammolina Mugello, non muta la sua natura, semplicemente la riconosce, con la mia Birby in primo piano. Un diario fatto di pensieri, esperienze, sogni e esperimenti creativi, recensioni di libri di una mamma mugellana. L'indirizzo web è lo stesso.


Tutte le segnalazioni, iniziative riguardanti il pianeta infanzia in Mugello le troverete invece nel neonato blog MUGELLO DEI PICCOLI che crescerà e si alimenterà anche e sopratutto grazie alle segnalazioni della mamme mugellane sul gruppo di facebook

31 gennaio 2011

FATE I BRAVI (zero-tre anni)


Leggere Lucia Rizzi (la famosa tata Lucia di SOS TATA) è un po' come vederla in tv. Linguaggio semplice condito di buonsenso. Strategie chiare, applicabili nel quotidiano e quella sicurezza, data dall'esperienza, che la rende una voce autorevole.
"Fate i bravi!" (0-3 anni) è un agile manuale pratico pieno di consigli e spunti da utilizzare nel quotidiano che ti guida dalla gravidanza ai tre anni del bambino.
Mi hanno colpito molto le pagine dedicate alla "preparazione dei nido" prima dell'arrivo del piccolo e l'uso raccomandato dei Ciucci e della Nanna (leggi Doudou) come oggetti consolatori per il bambino.
Tata Lucia ha le idee molto chiare in merito al coosleping, allo svezzamento e al nido. Opinioni che non sempre ho condiviso ma che sono comunque un utile spunto per ripensare e riflettere.
Due aspetti del libro invece non mi sono proprio piaciuti: il continuo riferimento alle altre due pubblicazioni dell'autrice, un' invito per niente velato all'acquisto e alcuni termini che la tata utilizza come "Somministrare il latte" o "allevare i bambini".
Nel complesso comunque vale la pena di leggerlo.

30 gennaio 2011

MAMMAFFEBBRATA


Ho sempre pensato che l'essere mamma mi consentisse una certa immunità. Tutti i TG danno la notizia: sono i giorni del picco influenzale, ma io li ho snobbati, sogghignando per le raccomandazioni dei super professori interpellati: "con la febbre state a letto." Ma Va!.

E invece stavolta l'ho beccata. O meglio m'ha beccata, a tradimento e senza preavviso.

38,5°da stamani, anche se lo squadrone dei termomentri di famiglia non è proprio concorde e il super digital da fronte continua a ripetere 36,3°.

Ho spedito la Birby dai nonni con il suo zainetto a malincuore, ma con la febbre alta non sto in piedi e la soglia di tolleranza della PIMPAAPALLA era ai minimi storici.

Karateka mi gira alla larga manco fossi appestata. Non mi si fila proprio nessuno. Lontani i tempi in cui la mia mammina mi portava la spremuta e il the con le fette boscottate quando ero affebbrata.

Approfitto per rintanarmi al calduccio sotto al piumone. Dicono che siamo nei giorni della Merla, diciamo giorni della Merla vai, siamo eleganti fino in fondo.

26 gennaio 2011

L'età è soggettiva

La percezione dell'età anagrafica è molto soggettiva.

Ricordo che da piccola vedevo i diciottenni degli adulti attempati e ricordo anche di essermi più volte chiesta candidamente durante la messa della Domenica perchè raccontavano che Gesù crocifisso fosse giovane. In fondo 33 anni erano una bell'età, mi sembrava piuttosto vecchiarello.

Il mio nonno se ne andò a 74 anni e alla scuola elementare le mamme dei mie compagni mi chiedevano in quei tristi giorni di cosa soffrisse, io rispondevo " Mal di vecchiaia..." mi sembrava logico.

Ora che 30 anni gli ho addosso io e mio marito ha più anni di Gesù posso dire che la mia percezione dell'età è molto cambiata. Siamo ancora GGiovani! Questo è certo.

Gli anziani veri ora per me sono gli ottantenni.

Avete presente?

Quelli che la dentiera e la pace dei sensi.

Quelli che fanno i nonni e vanno a letto alle 20.30.

Quelli che bevono un brodino e mangiano una mela perchè non digeriscono.

Quelli che stanno di fronte alla TV a tutto volume.

Quelli dalla vescica debole e dai riposini diurni.

Quelli col volto segnato dalle rughe.

Avete presente l'ottantenne tipo?
Più o meno.
;)

19 gennaio 2011

La RUBA-Lavoro


Ieri mattina c'era il sole.
Avrei voluto essere a spasso con la Birby, magari al parco.
Invece mi trovavo al lavoro, come molti di voi, a 50 km da casa (spero come pochi di voi).

Ero in giro per dei sopralluoghi e assaporavo un po' di sole attendendo l'autobus.
Si avvicina una signora ottantenne che attacca bottone parlando del più e del meno.
Io rispondo cortese, quello scambio di battute in fondo mi fa piacere.
Anche lei è una mamma.
E' stata a stirare a casa della figlia che lavora.
"Che fortuna quella figlia" penso.
Mi racconta che per pranzo farà la pappa al pomodoro e mi snocciola la ricetta per filo e per segno, io cerco di memorizzare.
"Forse si è accorta che sono una frana in cucina!" mi dico.
Mi racconta che la vita per i suoi figli è dura, hanno i nipoti da crescere e devono lavorare tutti e molto per arrivare a fine mese.
Le confido che anche io ho una figlia piccola.
Sorride affabile.
"Certi incontri riempiono il cuore" dico tra me.
Le dico "Sa anche per me è abbastanza duro, prendo 4 treni al giorno, vengo fin qua dal Mugello!La mattina mi alzo alle 6."
.
"Dal Mugello?" chiede lei e il suo tono si è immediatamente gelato.
.
Poi irritata esclama:"Non è giusto che anche nella città di XXX diano il lavoro a gente che viene da fuori, anche lei signorina è una di quelle che RUBA i posti di lavoro ai miei concittadini. Buona Giornata" E se ne va.
.
Lasciandomi gelata.
Mai avevo considerato la questione pendolarismo da questo punto di vista.
Mai dare confidenza agli sconosciuti soprattutto se sono vecchietti e della città XXX nella quale rubo posti di lavoro.

15 gennaio 2011

Un NONNO per TATA

Ha 64 anni e un nome di battesimo particolarissimo che non sopporta proprio.
Ha le mani grandi e callose forgiate dalla zappa e dai 30 anni in fabbrica.

Ha il viso abbronzato di chi ama stare all'aperto e il petto bianco di chi la tintarella la prende distrattamente.

Ha un senso estetico spiccato, ama le rose in particolare, che non mancano mai nel vaso sopra al camino.

Da 30 anni porta ogni mattina il caffè a letto a sua moglie.

Sa cucinare un sughetto al tonno un po' unto, ma da leccarsi i baffi.

Ha il senso dell'ospitalità di chi è abituato a condividere da sempre (sarà per i suoi 6 fratelli?)

Conosce solo due fiabe che racconta sempre nello stesso modo, ma che fanno incantare qualunque bambino si sieda sulle sue ginocchia.

Ha cresciuto 2 figlie (quasi gemelle) insieme a sua moglie e senza l'aiuto dei nonni.

Non parla mai di soldi, spesso di animali, di piante, di persone.

Sa costruire giocattoli con poco: corone con le foglie, anelli di margherite, recinti di bastoncini.

Come padre aveva un'autorevolezza d'acciao: non ha mai alzato un dito, bastava uno sguardo.

Come nonno lo trovi spesso a gattoni sotto la tavola, a costruire case con coperte e sedie, intento a magiare minestre di fantasia.

Poche pennellate per raccontarvi del mio babbo.
Del nonno di Birby.
Dell'uomo che si prende cura di mia figlia ogni giorno mentre sono al lavoro da quando la piccola aveva 4 mesi.

Può sembrare strano, qualcuno mi dice " La lasci a tuo padre? Ma che sa fare proprio tutto?
Ma che è come una donna?"

Quest'ultima affermazione proprio non la sopporto. Come se occuparsi della nipote a tempo pieno togliesse di virilità.
Nonno tato la accudisce come un nonno, con il suo stile, la sua fantasia, fa quello che fanno ( o dovrebbero a mio avviso fare) i babbi di oggi, certo per la sua generazione è un caso un po' anomalo.

Regala a Birby conoscenze e esperienze splendide: esce anche se piove, le fa rincorrere le galline, le racconta storie popolate di volpi e boschi, le insegna a osservare gli alberi e meravigliarsi dei suoi frutti. Ha tempo disponibile per giocare, costruire, inventare esplorare.

Birby lo adora e io gli sono grata e mi fa impazzire quando gli chiedono che fa di bello in pensione e risponde " Di mestiere ora faccio il nonno tato, per hobby ancora lo SCULTORE DEL GLOBO"


Questo post partecipa al
blogstorming

12 gennaio 2011

di termometri IN-AFFIDABILI

C'era una volta il vecchio e affidabile termometro a mercurio.
Unico, inimitabile, fragile e scomodo è vero, ma affidabile.

Ricordo che da bambina la mamma mi misurava la febbre alla gambina, poi sono cresciuta e il termometro è passato sotto l'ascella ( a mia cugina andava peggio-temperatura rettale!)

Ci voleva un po' per aspettare il verdetto che decretava se eri ufficialmente malato e si doveva guardare l'orologio per decidere se era l'ora di sbirciare la linetta blu. Poi che colpi si dovevano dare per far scendere di nuovo la linetta, c'era una vera tecnica per fare questa manovra e spesso guardavo ammirata la mamma.

Che figata poi quella volta che il termometro si è rotto, con tutte quelle palline di mercurio che viaggiavamìno impazzite sul pavimento.

Poi è arrivata la tecnologia, il termometro a mercurio è andato in pensione, sostituito da un esercito di nuovi modelli di termometri.

Io al momento ne ho in dotazione 4 modelli che uso CONTEMPORANEAMENTE, sì perchè sulla semplicità del loro utilizzo, niente da dire, ma sulla loro affidabilità potrei scrive un poema.


2 dei termometri del mio arsenale sono i semplici e economici digitali. Metti il termometro sotto l'ascella o all'inguine del bambino e dopo pochi secondi un bip di avvisa che la misurazione è conclusa. Il fatto è che se misuri 3 volte la temperatura con lo stesso termometro in sequenza puoi ottenere 3 risultati sensibilmente diversi ( tipo 37,2°-37,4°-37,00°) vabbè dettagli, direte voi.

Per una misurazione più semplice e precisa, sopratutto quando Birby dormiglia e conquistata dalla semplicità e rapidità dell'utilizzo, ho comprato il super tecnologico termometro che con un breve contatto sulla fronte il 3 secondi legge la temperatura e la riferisce in 5 lingue. Alla modica cifra di 49 euro, ma questo è un dettaglio.

Ora questo simpatico aggeggio, su cui si possono leggere anche ora e temperatura ambientale, mentre mia figlia palesemente bruciava come un termosifone, era sudata mizza e vaneggiava, ha avuto il coraggio di riferire che la sua temperatuta corporea era di 36,3°- 36,6°.

Cioè non si è neppure messo d'accordo con se stesso, che coraggio!

Gli altri 3 termomentri con qualche oscillazione erano concordi che Birby aveva una febbre di 38,6°-38,8° e lui continuava in italiano, in inglese e in spagnolo a riferire che la termperatura corporea era di 36,3°. Davvero affidabile direi.

L'ultimo modello che ho è la copia esatta del vecchio termomentro a mercurio, fragile, scomodo, cambia solo il componente interno. Per misurare la febbre, come nell'antichità bisogna spogliare un po' il bambino, serve del tempo e della pazienza per tenerlo fermo, ma per lo meno il risultato è se non affidabile al 100% almeno è credibile.

Se poi avete suggerimenti di modelli, sono tutta orecchie, termometro più termomentro meno...

Intanto sto studiando il metodo delle pulsazioni...forse più affidabile di tante costose diavolerie.

09 gennaio 2011

38.7° la prima febbre non si scorda mai

22 mesi e solo un raffreddore all'attivo.
22 mesi e degli anticorpi lunghi e cicciosi.
22 mesi, allattata artificialmente eppure... contro ogni pronostico, mai una linea di febbre.
.
FATTORE C non c'è che dire.
.
FINO AL 6 GENNAIO. Si sa prima o poi capita.
N.B. Si ringrazia sentitamente la signora Befana per il gradito regalo.
.
E come ogni prima volta anche questa prima esperienza con la piccola febbricitante rimarrà stampata nella mia mente.
Birby bollente come una stufa, Birby moscia come il suo Cencino, Birby che non mangia nulla, neppure le sue gelatine di frutta preferite, Birby che vuole solo starsene abbracciata alla sua mamma giorno e notte.
.
Non mi dilungo nel raccontarvi la febbrata nel dettaglio perchè suppongo sia un repertorio comune al bagaglio mammesco mondiale sopratutto nella TACHIPIRINA Season.
Non vi racconto la corsa dalla pediatra, la lotta per farle ingurgitare l'antipiretico, i mille risvegli notturni per sentire se la febbre è scesa.
.
Voglio raccontarvi però cos'è stato averla in braccio per tre giorni ( e non è una metafora). La mia piccina non mi si staccava più ed ha voluto dormire sul mio petto anche di notte.
E' stato così strano questo contatto così prolungato nel periodo in cui conquisti la tua autonomia. Le coccole non mancano mai, ma sono sempre più spesso relegate al momento prima della nanna o al risveglio, durante il giorno qualche abbraccio fugace per poi scappare a giocare.
E invece ora mi abbracci stretta e ti abbandoni su di me, e dormi sonno profondo. Ti scruto e studio ogni tuo centimetro, mi si riempie il cuore di orgoglio nell'osservarti.
D'un tratto ti rivedo piccina tesoro mio, sembri così indifesa.
Assaporo il tuo calore, ti cullo perchè questo momento possa passare in fretta, ti stringo perchè tu possa sentirti al sicuro e tu, tutta sudata per la febbre ti INCOLLI a me.
E a questa febbre si mescola il mio pensiero.
.
E in questo momento in questo turbine di calore e stanchezza che mi sembra di averti di nuovo dentro la pancia, così stretta da essere di nuovo una parte di ME.

02 gennaio 2011

Minuzze di desideri 2011

Nel cassetto del mio comodino, c'è un gran casino (e così vi ho regalato pure la rima)
Arruffate, mescolate cose importanti e futili, oggetti di valore e scontrini, aggeggi e ricordi di attimi si intrecciano nel mio impenetrabile disordine.

Nel cassetto dei miei desideri le cose funzionano nella stessa maniera:

desideri grandi, importanti, profondi sui quali si radica la mia vita intera si intrecciano e si arruffano con piccoli sogni, mini ambizioni che regalano minuzze di felicità.

A questi piccoli desideri e propositi vorrei dedicare il mio post, visto che inizia ora l'anno nuovo.
A quelle mini aspirazioni che spesso fanno la differenza tra un mattino dolce o amaro. A quei pensieri che ci regalano il sorriso di un attimo al solo richiamarli alla mente, tanto avvolte sono assurdi.

Ed eccole qua le mie minuzze di VORREI in elenco rigorosamente disordinato:

nel mio 2011 VORREI...
  • incontrare di nuovo i miei addominali,

  • riuscire ad avere mantenere le unghie smaltate almeno 3 giorni,

  • che la cacca di Birby profumasse di cannella,

  • un aperitivo con le amiche,

  • un fidanzato per la mia collega LaVecchiaAcidaZittella (forse si addolcirebbe un po')

  • imparare a fare una cucitura dritta con la macchina da cucire

  • che i treni fossero in orario

  • le scarpe con le rotine (per raggiungere i treni che non sono mai in orario)

  • una fuga d'amore con karateka

  • un pomeriggio sul divano a leggere un libro con un barattolo di nutella vicino

  • che la stessa Nutella avesse effetti dimagranti

  • esser svegliata con un bacio anche alle 6 del mattino

  • un basco rosso per affrontare l'inverno freddo

  • inventare un pennarello che si autodistrugge al solo contatto con la parete ( per la felicità della writers Birbi)

  • fare le capriole nella neve

TO BE CONTINUED


E voi ne avete di minuzze da condividere??

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