31 maggio 2010

Bollettino dall'accampamento

Montavano, smontavano, montavano, smontavano, finchè non sono arrivate le 17 di venerdì pomeriggio. A quel punto sono scomparsi, volatilizzati, senza lasciare un recapito nè una data certa di nuovo appuntamento. Hanno farfugliato "la prossima settimana" e sono fuggiti.
Sto parlando dei montatori dei mobili, sì proprio di loro, ingaggiati per smontare little house e sistemare big house, sono spariti e non so quando torneranno.
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Il bello è che mi hanno lasciato in questa situazione:
Camera matrimoniale montata: ok
Cameretta Birby montata: ok
Soggiorno e cucina completamente Smontati!
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Ora passi per il soggiorno a pezzi, ma restare con la cucina smontata vuol dire essere davvero accampati e non avere neppure la possibilità di scaldare il biberon alla piccina.
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Morale della favola. La Birby è "parcheggiata" dai nonni a tempo indeterminato, noi dormiano a big house, ma anche per far colazione dobbiamo migrare di casa in casa. E l'assurdo è che i simpatici montatori non sappiamo neppure che giorno torneranno. Li odio.
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Un'ultima perla. Ieri avevo un battesimo. Mi sono lavata i denti a little house, mi sono vestita a Big house e le scarpe le ho recuperate a casa dei miei. Roba da pazzi. Respiro profondo sennò divento matta ma spero che questo travaglio termini al più presto.
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Montatori dove siete???
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26 maggio 2010

Trauma da Trasloco

Temo il trauma da trasloco.
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"per la Piccola?"direte voi.
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"no, in realtà per ME!".
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Sono seduta sul mio divanetto rosso, nel mio soggiorno ormai vuoto.
Le scatole sono a destinazione, la Birbi è dai nonni visto il grande trambusto ed io mi aggrappo a questo spazio virtuale che odora di casa mia per sentire un po' di calore.
Siamo nel bel mezzo del mio primo vero trasloco. Quando sono venuta a vivere nella mia attuale casa dall'appartamento dei miei ho portato davvero poco, visto che ero incinta di 7 mesi, con tre paia di pantaloni pre-maman in dotazione e del mio vecchio guardaroba non mi entravano neppure i calzini.

Mettere la propria vita nelle scatole, fa davvero strano, riprendere in mano le micro tutine di Biby, la scatola del vestito da sposa e rivivere attimi attraverso gli oggetti.

Sono stata assalita da una grande malinconia, perchè io questa piccola casa l'avevo scelta e l'ho amata fin da subito, perchè in quella camera dalla parete lilla, ho sognato con il pancione, ho accolto la mia piccina e l'ho vista muovere i primi passi. Queste mura sembrano assomigliarmi, questa mura trasmettono calore, questi spazi, anche se minuscoli ci hanno visto nascere come famiglia. Come potrei non essere malinconica.

Non so perchè la prendo così (o forse lo so), ma a me i cambiamenti disorientano, io non avevo nessuna voglia di spostarmi, io stavo proprio bene nel mio micro-guscio. Temo il trauma da trasloco.
Domani aprirò la porta della nuova casa. Una grande casa. Una splendida casa, dove la mia piccola avrà tutto lo spazio che vuole per muoversi e saltare, dove i nostri mobili al momento guazzeranno (chissà se si sentirà anche l'eco!) e dove forse mi sentirò per un po' estranea e spersa.
sapete dirmi quanto ci vorrà per aprire la porta e sentire l'odore familiare? Quanto ci vorrà per non avere la sensazione di essere solo in vacanza? Quanto ci vorrà per sentirsi davvero a casa?

E se vi chiedete perchè lascio così mal volentieri una casa di 50 mq in cambio di una di 120 mq, provate ad indovinare chi avrò ad abitare al piano di sopra?
Vediamo un po' se indovinate?

24 maggio 2010

Biberon: trucchetti e riflessioni

Questo post è dedicato a te Biberon che da nemico sei diventato veicolo di nutrimento e di amore tra me e la mia piccina, molto presto, purtroppo.
Vorrei condividere qualche riflessione e piccoli trucchetti per rendere più simile la pratica dell'allattamento artificiale a quella dell'allattamento al seno.

Penso infatti che la differenza tra le due modalità non sia da considerare solo sul versante nutrizionale, ma che interessi tutti gli aspetti che rendono così intimo e speciale il momento dell'allattamento al seno e che vanno OLTRE il latte. Se ci pensiamo l'allattamento al seno è caratterizzato infatti da peculiarità che vengono un po' a perdersi nell'allattamento con latte in formula; mi vengono in mente: il contatto, la naturalezza e l'esclusività.

La mamma che allatta è infatti inevitabilmente in stretto contatto, pelle a pelle, con il suo piccolo. Questo è un aspetto che crea una situazione di intimità e reciprocità che un po' manca se tra la mamme e il piccolo si intromette il bibe. Si può però recuperare questo aspetto cercando il contatto con il proprio piccolo in altri modi, massaggiandolo o "portandolo". Io che ho sposato la pratica del portare quando Birbi aveva 8 mesi (solo in quel momento l'ho conosciuta) ho trovato nel passeggiare con la mia piccola indosso una compensazione che sicuramente mi ha riempito il cuore.
Un altro aspetto importante che caratterizza l'allattamento al seno è la naturalezza della pratica. Ha fame? Tetta ed ecco fatto. La gestione del biberon implica un processo più laborioso nella gestione: sterilizzare, lavare, preparare, scaldare. Una sequenza che rende ancora più "artificioso" il momento della poppata, che tende a programmarla e a renderla meno spontanea. La paranoia dei "germi" è un altro rischio in agguato. La fissa per l'ipersterilizzazione sopratutto nei primi mesi, può rischiare inaridire un momento speciale come quello della poppata, trasformandolo in casi estremi in "somministrazione". Esser consapevoli di questo tema è già molto e aiuta a tenerlo sotto controllo evitando il rischio "medicalizzazione".

Un ultima nota, croce e delizia della poppa alla tetta: l' esclusività.
La poppa ce l'ha solo la mamma e esclusivamente la mamma...per alcune un privilegio, per altre una gabbia. Il biberon lo può dare chiuque. Questo può favorire una maggior ripresa dell'autonomia della neo-mamma, ma anche riempirla di tristezza sentendosi " spodestata" nel ruolo di nutrice da chi allatta il cucciolo al posto suo.
Mamme in questo caso, vi consiglio di fare quello che davvero vi sentite nel cuore. L'importante è "STARE SERENE" come dice sempre la pediatra di Birby.
Il mio pensiero dopo 15 mesi di bibe???
Credo che l'amore quando è in concentrazione così forte come quello tra una mamma e il suo piccolo sicuramente si trasmette anche attraverso una tettarella di plastica, lo penso ancora davvero!
Chissà forse un pensiero di consolazione...chissà.

20 maggio 2010

LE VINCITRICI DEL CANDY

Svegliarsi e ti portano la colazione a letto con un bacio,
Svegliarsi e sentir una vocina nell'altra stanza che chiama "Mamma",
Svegliarsi e veder arrivare tuo babbo con 3 rose appena colte dal roso che ha piantato in occasione della tua nascita.
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SVEGLIARSI E AVERE 30 anni! Non male direi...
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Ah dimenticavo! Svegliarsi e arrabattarsi su Random.Org per estrarre i vincitori del Candy tra i tuoi tanti amici virtuali.
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Ecco qua la lista che è uscita:

1.Muccachicca

2.Maggie

3.Rosa-Kreattiva
4.Fiocco72
5.Nina
6.Yummymummy
7.MaestraLaura
8.Mammadifretta
9.Alessia
10.Serena
11.La fata Giopi
12.Supermamma
13.Tomy
14.Laniù
15.Slela
16.Betsabè
17.BlogdellaNanna

MuccaChicca si è aggiudicata il libro di Antonella Clerici "Aspettando te"

Maggie uno dei libri della Pimpa (titolo da concordare)

Amiche vincitrici contattatemi per e-mail e comunicatemi i vostri recapiti che concordiamo le modalità della spedizione (mammolinemugello@libero.it)
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A tutti gli altri un abbraccio da Mammolina 30 enne!
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19 maggio 2010

La Ruota degli Innocenti

Conoscete l'immagine della foto?
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Le mie colleghe stamani mi hanno trovata qui davanti, assorta nei miei pensieri
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Eravamo all'Istituto degli Innocenti di Firenze per un convegno. Un luogo che conosco bene, avendoci lavorato anche per un breve periodo come educatrice, ma che stamani aveva un sapore diverso.
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Sono arrivata presto e in giro non c'era poca gente. Sono stata attratta da un particolare del bel palazzo che conoscevo già, davanti al quale sono passata tante volte con indifferenza, ma stavolta aveva un richiamo particolare.
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Mi sono trovata di fronte alla Ruota degli Innocenti, quel meccanismo che permetteva alle donne in totale anonimato di abbandonare i loro figli, depositandoli in una culla predisposta e suonando una campanella. La ruota veniva girata dall'interno e i piccoli venivano accolti nell'Istituto senza che le madri venissero viste.
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L'ho rivista per la prima volta da quando è nata Birbina e vi giuro è stato molto diverso.
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Il mio pensiero è corso subito alle centinaia di mamme che hanno percorso la stessa mia strada di stamani con un fagottino tra le braccia, per poi allontanarsi a mani vuote.
Il mio sguardo si è soffermato su quei quattro gradini attraverso i quali si accede alla ruota, chissà quante esitazioni hanno sostenuto, e ho pensato al peso del cuore di quelle madri nel salire quella breve scala. Me le sono immaginate tuffare il volto nell'ultimo abbraccio per trattenere del proprio piccolo almeno l'odore.
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Un brivido mi ha percorso la schiena.
Deve essere straziante per una mamma rinunciare ad un figlio, anche se è una scelta comunque d'amore, di vita, che regala una nuova possibilità. Una scelta che però strappa l'anima. La ruota fu murata alla fine del 1800, ma gli abbandoni ancora continuano.
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E io davanti ha quella ruota per questi e per mille altri motivi ho pianto.

13 maggio 2010

30 ANNI Mammolina Blog Candy


Tra una settimana esatta compio 30 anni e questo mi fa strano.

Forse è il suono della parola, ecco cos’è.
“Trenta.” E’ ruvido. Resta appiccicato sulla lingua.
Perché “venti” a confronto scivola via. A pensarci “venti” mi permetteva tutto, tanto stavo crescendo, tanto stavo scegliendo una strada. Ma “trenta” è tutta un’altra storia. E' tempo di guardarsi allo specchio per quello che si è diventati anche se in fondo questo "trenta" sarà anche ruvido ma allo stesso tempo ha un vago sapore di consapevolezza, che forse è quella che cerco da quando sono nata.

E allora preferisco prenderla così e festeggiare Mammolina per quello che è oggi: una mamma, una sorella, una moglie, un'amica, una collega, una pendolare, una aspirante blogger e sopratutto (come dice un'amica) una Ventenne con dieci anni di esperienza!

Per Celebrare con Voi questo evento indico ufficialmente il Mammolina 30 anni Candy

In palio 2 libri uno pensando alle mamme e uno per i piccini:


1° Premio Il LIBRO

"Aspettando Te-La mia storia più bella diventare mamma"

di Antonella Clerici
Il racconto di una maternità sognata e voluta con tanta forza e raggiunta con tanta fatica


2° Premio IL LIBRO

Per i vostri piccini, uno dei libri della PIMPA.
Così semplici, ma così amati da tante generazioni
e pure dalla mia Birby che la chiama "LA PAMPA".
Il titolo preciso lo scegliete voi, per evitare i doppioni.


Poche e semplici regole per il Candy:

  • Lasciate un commento a questo post (scadenza ore24 del 19/05/10)

  • Diventate sostenitori ( se già non lo siete) del BLOG cliccando su Segui nella barra laterale

  • Linkate questa iniziativa sui vostri blog o ovunque voi siate ( facebook, Twitter, altro) potere usare il banner oppure linkare direttamente la pagina, per me è uguale, purchè se ne parli, il mio trentennio deve diventare un affar pubblico.

  • Ricordatevi di inserire nel post il riferimento alla pagina dove avete messo il link
Il 20 maggio avrò trenta anni e oltre a battere la testa nel muro, o più realisticamente ad ingozzarmi di torta, estrarro attraverso RANDOM.ORG i due fortunati vincitori!!!!


Partecipate numerosi

11 maggio 2010

CAPRICCI? BATTE I PIEDI e allora? One, two, three

"Batti i piedi e allora one, two, three..." cantava ignaro lo snodato Don Lurio.
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Ignaro intendo di trasmettere con la sua allegra canzoncina preziose perle di saggezza pedagogica.
Sono strampalata ormai lo sapete, ma se avete un attimo da perdere seguite la mia riflessione.
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Birbina da qualche giorno se contrariata batte i piedi e si arrabbia come una matta, ma sopratutto fa i capricci e batte i piedi dalla rabbia.
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Questo comportamento mi è sempre stato indigesto quando lo vedevo manifestare dai figli altrui, figurateci ora che proprio a me, è capitata una figlia che, per sfogare la sua rabbia batte i piedi.
Capisco che parlando ancora poco deve trovare un modo fisico per mostrare il suo disappunto, sono consapevole del fatto che il mostrare questa decisione e assertività nel portare avanti un'azione può avere dei lati positivi...ma ci sono altri mille modi, deve proprio battere i piedi?
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Quel pesticciare rabbioso e bizzoso mi fa tappare la vena razionale...non lo sopporto proprio.
Penso che sia in atto la legge del destino del contrappasso, più uno disdegna qualcosa e zac ecco che gli accade.
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Inizialmente per evitare il ripetersi di questo comportamento, al primo accenno di disappunto, assecondavo la furbetta per evitare il degenero in bizza tarantella. Poi ho capito che la piccoletta aveva intuito il meccanismo e allora ho avuto l'illuminazione...impensabile e improbabile.
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"Batti i piedi e allora one, two, three"
GENIALE
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Quando Birby comincia con la sua scenetta a battere i piedi, io nella mia mente canto e conto: "One, two, three". Prendo tempo, aspetto che con la canzoncina ripetuta riemerga anche la mia razionalità, questa modalità mi da un attimo di tempo, di sospensione, senza azione...e questo mi permette di resistere impassibile al pesticcio nonostante la mia avversione.
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Sperando che questo comportamento, senza più rinforzo, perda di significato e che Birbina non trovi più gusto in questa modalità espressiva.
E allora piccina per ora batti i piedi che io "One, two, three"
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Un ringraziamento all'ignaro Don Lurio che mi ha ispirato.

07 maggio 2010

Mamma da combattimento


Mamma da combattimento

Non posso definirti che così.
Poche parole per raccontare te

la tua forza, la tua serenità in ogni giorno,
nonostante tutto.

Vicina come non mai ora che sono anche io mamma,

orgogliosa, ora come sempre, di essere tua figlia.

Grazie di esserci così.


UNA SEGNALAZIONE IMPORTANTE


La Porpora Trombocitopenica Idiopatica (PTI) è una malattia rara dal nome che spaventa, ma che con le cure giuste garantisce una vita "quasi" normale.

Vi segnalo il sito PTI, pregandovi di diffonderlo se conoscete qualcuno con disturbi delle piastrine assimilabili a questa patologia. Essendo una malattia rara la rete e il sostegno tra i pazienti è fondamentale.

Presto nascerà un'associazione, che bel regalo...vero mamma?

06 maggio 2010

MOLLETTE DA BUCATO passione a non finire

I love MOLLETTE DA BUCATO
ovvero come ti trasformo un oggetto comune in uno dei giochi MUST di un inverno intero
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Certe volte basta davvero poco per divertirsi. Il lungo e freddo inverno che ci siamo lasciati appena alle spalle ha confermato la mia teoria.
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Non crediate che ha Birbina manchino i giochi tecnologici, ma vi assicuro che il barattolo con i gettoni, l'arcobaleno in bottiglia e le amate mollette da bucato hanno battuto alla grande il musicale Bruco golosone che mangia mele in un boccone e la ripetitiva Cassa Enrichetta che senza sosta conta la spesa in tutta fretta.
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Riconosco che è importante che i piccoli siano circondati da stimoli diversi e vari, ma vi giuro che un pomeriggio piovoso passato insieme a Enrichetta che canta in continuazione o al bruco golosone può mandarvi fuori di testa...per fortuna esiste il magico tasto OFF, o l'alternativa di operare con disinvoltura togliendo per un po' le pile.
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Birby ha scoperto il cestino colorato delle mollette da bucato circa ad otto mesi ed è stato amore a prima vista. A pensarci in effetti le "Chiappine" sono oggetti molto curiosi che forniscono diversi stimoli al bambino: sono colorate, possono essere di diversi materiali ( legno, plastica, metallo) sono di una misura tale da poter esser maneggiate dal piccolo in relativa sicurezza (per lo meno non c'è il rischio che se le mangi, se è nella fase "ciuccio tutto").
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Col passare dei mesi l'approccio a questi curiosi oggetti ha subito un'evoluzione.
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I primi erano giochi di pura manipolazione: le prendo, le tocco le ciuccio, le tolgo dal cestino.
E' passata poi a giochi più complessi: le prendo, le ciuccio, le tolgo dal cestino, le rimetto nel cestino. Se ho un barattolo le metto e le tolgo in diverse quantità.
A giochi interattivi: mamma le attacca alla tua maglietta e tu le togli, mamma le attacca in fila come un bruco e tu le smonti, mamme le acchiappa tutte lungo il bordo del cestino e tu le rimetti dentro.
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A raccontarlo può sembrare ovvio, ma queste semplici attività hanno attratto Birby come nessun altro gioco, tenendola impegnata per lunghi momenti.
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C'è stato un periodo in cui trovavo le mollette ovunque per casa e quando dovevo stendere il bucato il cestino era sempre vuoto. Così ho rimediato comprando un cestino con mollette da panni di diverso materiale proprio per far giocare Birby.
E vi assicuro che la passione continua.
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Forse c'è anche qualcosa di genetico perchè se ripenso a me bambina mi ricordo dei lunghi pomeriggi estivi passati con in mano serpenti o areoplani che ha pensarci bene erano proprio costruiti con mollette da bucato.
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Dopo mesi di giochi e osservazioni un paio di puntualizzazioni:
mi sono accorta che a per far riuscire bene questo gioco è necessaria una bella quantità di mollette, soprattutto con bambini così piccoli, giocare con una molletta ha un impatto diverso che averne a disposizione 30.
Un altro aspetto che mi ha fatto riflettere è la sicurezza di questi oggetti che non nascono come giochi. Diversi modelli sono più o meno sicuri, ma nessuna molletta lo è totalmente, quindi occhi aperti, sopratutto alle molle che eventualemente saltano... e mi chiedo: a nessun produttore è venuto in mente di lanciare mollette giocattolo?
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Se l'argomento vi stuzzica presto presto partorisco un post dedicato a idee per utilizzare queste curiose, attraenti, comuni ed economiche mollette da bucato in modi creativi e fantasiosi.
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Fateme sapè!

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